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Fase 3, Conte: “Dobbiamo realizzare la doppia linea Pescara-Lecce”

ROMA- La seconda linea ferroviaria Pescara-Lecce come una delle infrastrutture su cui investire subito.  Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa pomeridiana nel cortile di Palazzo Chigi. Il raddoppio di quel tratto ferroviario, dunque, tra le opere per dare una spinta al Paese nella “fase tre”, per “rilanciare gli investimenti pubblici e privati, tagliando la burocrazia” ma, di contro, potenziando i controlli antimafia.

“Un esempio – ha detto Conte – oggi è partito il Frecciarossa per la prima volta da Torino a Reggio Calabria. Le nostre infrastrutture materiali hanno ancora un lungo percorso da realizzare. Dobbiamo lavorare all’alta velocità di rete. Dobbiamo realizzare, per esempio, la doppia linea da Pescara e Lecce, l’alta velocità in tutta la Sicilia, l’alta velocità da Roma a Pescara, da Reggio Calabria a Taranto lungo la costa ionica”.

“A distanza da circa un mese dal 4 maggio – ha esordito il premier – i numeri, possiamo dirlo con relativa prudenza ma con chiarezza, sono incoraggianti. Ora possiamo ripartire. Ci meritiamo il sorriso e l’allegria dopo settimane di duri sacrifici. Ma è bene ricordarci sempre che se siamo tra i primi Paesi europei che possono riavviare le attività e le condizioni di vita in sicurezza è perché abbiamo accettato tutti insieme di modificare in maniera radicale le nostre abitudini di vita”.
In ogni caso, “le uniche misure efficaci contro il virus sono distanziamento fisico e uso, ove necessario, delle mascherine. Abbandonare queste precauzioni è una grave leggerezza”.

Attenzione, poi, alle misure economiche: per l’emergenza sono stati stanziati 80 miliardi di euro, pari a tre manovre finanziarie.

Ma la crisi, secondo Conte, dev’essere “un’occasione per superare i problemi strutturali e ridisegnare il Paese” e per aiutare gli italiani e gli imprenditori in difficoltà si sta intervenendo per pagare di più bonus e ammortizzatori sociali”. Sui ritardi nell’erogazione Conte si è scusato, ma “abbiamo un apparato statale che non era pronto”, ha aggiunto.

Il turismo è stato presentato come uno dei cardini della ripartenza, perché “la bellezza dell’Italia non è mai andata in quarantena”. Capitolo scuola: a settembre si tornerà in aula con la didattica in presenza.

Intanto, si sta lavorando ad una riforma della giustizia e del fisco. Mezzogiorno al centro: “Il Sud – ha detto Conte – avrà una attenzione privilegiata. Con il ministro Provenzano stiamo lavorando ad una fiscalità di vantaggio per l’intero Meridione. Se riusciamo a coniugare una fiscalità di vantaggio con gli investimenti programmati possiamo rendere attrattivo davvero il nostro Sud”.

I fondi che verranno messi a disposizione dalla Ue con il recovery plan, ancora, “non sono un tesoretto a disposizione del governo, ma una opportunità per tutti i cittadini italiani”. Per questo, nei prossimi giorni saranno convocati a Palazzo Chigi “tutti gli attori del sistema Italia” per un confronto di idee, da fare anche con le opposizioni.

 

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