Bus e Ncc, 100 mezzi invadono Bari: “Valiamo meno di un monopattino”

BARI – I motori sono rimasti fermi per oltre due mesi, azzerando del tutto gli incassi. La chiave per la riaccensione l’hanno girata tutti insieme, oggi, per sfilare in una colonna infinita per le vie di Bari. La protesta delle aziende noleggio bus e mezzi con conducente ha invaso pacificamente la città per dire al governo nazionale e alla Regione: “Esistiamo“.

Perché nessuno ha imposto loro la sospensione dell’attività ma di fatto le cancellazioni sono state del 100% perché i cittadini non potevano spostarsi. E quando hanno potuto tornare a circolare lo hanno fatto con la metà dei posti a sedere disponibili. Ecco perché ora chiedono al governo centrale misure chiare: “Allungare la cassa integrazione ai dipendenti perché, di fatto, l’hanno quasi terminata – spiega Angelo Fiore, portavoce del settore – supportarci per sospendere i leasing per l’acquisto dei mezzi perché a settembre si ripresenterà il problema dopo la deroga. Siamo una categoria che non sa quando ripartirà perché non ci sono turisti, le navi sono ferme, gli aerei anche, ripartiremo forse a marzo 2021 e nel frattempo abbiamo bisogno di supporto dallo Stato e dalle istituzioni”.

La problematica in Puglia riguarda 500 aziende, 2mila mezzi per 3mila dipendenti. Qui il comparto vale il 28% del pil. Vogliamo lavorare, dicono, anche perché il problema sicurezza – assicurano – non c’è. “L’ambiente di un autobus – spiega Artjan Myrteza, portavoce del settore – è più sterile di un ristorante perché nell’autobus c’è un ricliclo continuo dell’aria. L’aria entra dall’esterno, attraverso dei filtri, aria fredda, va giù e l’aria calda viene aspirata dal sistema di aspirazione. Anche un eventuale virus in giro viene espluso”.

Una delegazione delle 500 aziende si è dato appuntamento allo Stadio San Nicola di Bari. Qui i 100 mezzi hanno formato una scritta, “Puglia”, poi hanno dato vita al corteo sino alla presidenza della Regione. Perché anche al governo regionale hanno inoltrato richieste chiare. “Vorremmo che la Regione Puglia si allineasse alle altre Regioni che hanno dato un bonus di 2mila euro a fondo perduto – spiega Claudio Rollo, portavoce del settore -. Questo chiediamo, di ricominciare a lavorare, le nostre macchine sono sanificate, sicure. Possiamo ripartire in sicurezza ma se abbiamo un aiuto, altrimenti le nostre imprese chiuderanno“.

Al termine dell’incontro con una delegazione dei manifestanti, l’assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Gianni Giannini, ha fatto sapere che “la giunta per il settore imprenditoriale ha stanziato 750 milioni di euro a cui le stesse imprese che oggi hanno manifestato possono accedere”. Quanto a misure ad hoc “non è nelle disponibilità della Regione prevedere altre forme di sostegno avendo azionato tutte le leve finanziarie possibili e sostenibili dal proprio bilancio autonomo. Ogni ulteriore intervento – ha concluso Giannini – non potrà che essere adottato dal Governo Centrale al quale la manifestazione nazionale ha avanzato oggi stesso le proposte”.

 

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