BARI – Vale 55 miliardi di euro il decreto “Rilancio”, arrivato dopo due ore di Consiglio dei Ministri. Atteso da giorni ma arrivato oggi “perché il testo è complesso, è stato impiegato il tempo necessario”.
Nel testo sono previsti aiuti alle famiglie con un reddito di emergenza. Torna il bonus baby sitter e il congedo parentale fino a 30 giorni. Mentre “per i lavoratori – ha detto il premier Giuseppe Conte – le risorse sono cospicue, sono pari a 25,6 miliardi di euro”. I lavoratori autonomi, come già più volte anticipato, potranno beneficiare nuovamente dei 600 euro, “sarà dato a chi ne ha già beneficiato. Spero – ha detto il presidente del Consiglio – che possano arrivare già nelle prossime ore, quando il decreto andrà in Gazzetta ufficiale”. Sulla paventata ipotesi che potessero salire a 800, ha detto “ci riserviamo di integrarli con un ristoro fino a 1000 euro”.
Alla Sanità andranno 3 miliardi e 250 milioni di euro. Albergatori e imprenditori balneari non pagheranno la prima rata Imu, mentre bar e ristoranti potranno occupare più suolo pubblico senza pagare la tassa relativa. All’Università sono stati destinati 1,4 miliardi di euro. In più saranno assunti 4mila nuovi ricercatori.
Quanto alla cassa integrazione: “Confidiamo di erogare gli ammortizzatori ancora più speditamente di come accaduto fino ad adesso. Non ci sono sfuggiti i ritardi e cerchiamo di rimediare”.
Arriva anche il bonus turistmo “fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro”.
Capitolo agricoltura e caporalato, molto discusso all’interno dell’esecutivo: “Gli invisibili saranno meno invisibili” ha detto il ministro Teresa Bellanova, con voce rotta dall’emozione. “Grazie per la passione che ci sta mettendo” ha ribattuto Conte. Al settore agroalimentare andrà 1 miliardo e 150 milioni di euro, serviranno a sostenere il florovivaismo, gli agriturismi, la filiera del vino, colpite duramente in due mesi di lockdown.
Alla scuola andrà 1,5 miliardi di euro per un rientro in sicurezza, da settembre.
Gli spostamenti fra regioni “sono congelati”. I nonni potranno vedere i nipoti ma se non conviventi “adottando tutte le misure ormai note”.
Tra le novità, l’istituzione di un Fondo Emergenza imprese culturali con 210 milioni di euro per il 2020. Ai Comuni andrà un ristoro da 110milioni per il mancato incasso della tassa di soggiorno.