LECCE – Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciando le misure della “fase 2” del distanziamento sociale per evitare rischi da contagio da Coronavirus ha parlato anche di sport e dunque saranno autorizzate dal 4 maggio le sessioni di allenamento degli atleti professionisti e non professionisti a livello individuale. Mentre la data utile per gli allenamenti di squadra, dunque entrano in ballo le squadre di calcio, è il 18 maggio.

Subito dopo però il ministro allo Sport Vincenzo Spadafora, ospite su Rai 2, tira il freno a mano proprio per quanto riguarda il calcio:
“Non voglio penalizzare il calcio, ma serve una ripresa graduale e un protocollo rigido. La Figc ha presentato un protocollo e il comitato tecnico scientifico ha detto che non è ancora sufficiente: servono approfondimenti necessari, solo dopo la conclusione di quegli approfondimenti potremo dire se il campionato riprenderà o meno”. Queste le parole di Spadafora.
Ed uno degli argomenti critici di quel protocollo sembra proprio essere l’eventualità di un “positivo” tra i calciatori subito dopo la ripresa.
In questo caos generato dall’incertezza le squadre devono organizzare l’eventuale ritiro permanente e sono già al lavoro per limare i dettagli anche se nulla è certo.
L’Unione Sportiva Lecce per farsi trovare pronta avrebbe già trovato l’accordo con l’Acaya Resort per trincerarsi nel cuore nel Salento e lavorare nel silenzio e nella calma di un posto adeguatamente attrezzato con 97 camere totali, campo da calcio, 2 piscine, un centro fitness e un centro congressi. Questo per quanto riguarda la logistica, in caso di ripresa però ci saranno da vedere e sistemare tante incombenze, prima tra tutte la questione contratti e prestiti in scadenza il 30 giugno. Anche se la linea della società giallorossa è sempre una: riprendere a rischio zero per tutti gli attori protagonisti.
Il mondo del calcio ha fretta di ricominciare, la serie A pensa ad una data nuova per far ripartire il campionato, tra il 10 e il 12 giugno, ovviamente a porte chiuse, il Governa frena anche sugli allenamenti ma a dettare i tempi è il terzo incomodo: un virus subdolo che non offre nessuna garanzia di ripresa.
M.C.