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25 Aprile, le cerimonie silenziose nell’anno del Covid

LECCE-Scorta ridotta al minimo, niente autorità e mascherina sul volto. Un 25 Aprile diverso da tutti gli altri anche per la cerimonia sull’Altare della Patria celebrata dal presidente Mattarella. Una festa che riunisce l’Italia intera e che in questo anniversario, il 75esimo, riunisce ancora di più un popolo nel sacrificio comune e nella comune battaglia contro il coronavirus. L’inno di Mameli suonato dal sassofonista Raffaele Casarano, poi la deposizione di fiori sul monumento ai  Caduti in Piazza Patigiani da parte del sindaco Carlo Salvemini. Intorno pochissime persone e una cerimonia che quest’anno, per la prima volta nella storia d’Italia

viene celebrata in forma ristretta e silenziosa anche a Lecce. Quest’anno la data del 25 aprile, festa della Liberazione d’Italia dal dominio nazista, assume un valore simbolico. Non un esercizio di retorica- ha detto Salvemini- ma un’occasione per rinnovare valori e principi universali, quest’anno ancora di più, di fronte ad una grande prova di resistenza civile a cui tutti siamo chiamati. Alla cerimonia, poche forze dell’ordine e il presidente dell’Anpi provinciale Silverio Tolomeo.

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