BRINDISI- Dopo le polemiche sollevate dai sindacati dei medici e non solo sulla promiscuità che non si riesce ad evitare nell’ospedale Perrino di Brindisi, la Asl ammette le difficoltà e dispone la sospensione dei percorsi dedicati al Covid in attesa della ricerca di alternative.
L’ammissione arriva con una nota di ieri del direttore sanitario Antonino Laspada, precedente quella, l’ennesima, dei sindacati dei camici bianchi: “considerate – si legge – le varie criticità emerse legate ai percorsi individuati, si comunica la sospensione in attesa di ricercare adeguati correttivi e rendere i percorsi in argomento più agevoli”.
Com’è noto, non è stata garantita la piena separazione dei luoghi per raggiungere i reparti Covid e no Covid e, almeno fino a qualche giorno fa, il personale per i reparti dedicati non era destinato a quello in via esclusiva. I contagi tra i sanitari, d’altronde, ne sono testimonianza. E’ con la delibera di giunta regionale dell’8 aprile, quella che ha approvato il nuovo piano ospedaliero relativo al virus, che è stato rimarcato che “gli operatori sanitari (dirigenti, medici e personale del comparto) direttamente coinvolti all’assistenza Covid-19 ed impiegati nei reparti di Terapia intensiva, Malattie Infettive, Penumologia, nonché nei servizi a supporto, non possono prestare servizio in Unità operative diverse da queste assegnate. Tanto si rende necessario al fine di garantire percorsi distinti e separati sia per gli operatori sia per i pazienti, riducendo il più possibile il contagio”.
Al Perrino, dunque, al momento resta la situazione di promiscuità, in attesa di ulteriori soluzioni.