LECCE- Con la fornitura dei dispositivi di protezione individuali da parte delle Asl, la Regione annuncia che possono partire dal 24 aprile le USCA, le Unità speciali di continuità assistenziale, team composti da medici che andranno a casa dei pazienti positivi al Coronavirus per fornire cure e assistenza. “Si tratta di una svolta nell’approccio alla cura della malattia, permettendo il monitoraggio domiciliare dei malati di Covid e del controllo dei loro eventuali conviventi, limitando così le ospedalizzazioni”, spiega il direttore del dipartimento salute, Vito Montanaro.
C’è però chi è decisamente scettico, soprattutto per i dispositivi di protezione individuale forniti in dotazione dalla Regione, ritenuti inadeguati. È il parere della Fimmg, il sindacato dei medici di medicina generale tra l’altro più rappresentativo nel Leccese e che già da questo venerdì è pronto ad attivare una propria unità di assistenza domiciliare per i primi tre interventi. Il progetto della Fimmg, in fase di elaborazione da tre settimane, non si pone in contrasto con le Usca ma parte prima, già dalle prossime ore, e punta a integrarle e supportarle.
La Regione, che mira ad attivare 80 Usca, ha già comunicato alle Asl le quantità di kit che fornirà, composti da mascherina FFP2, un camice/grembiule monouso, occhiali o maschera, guanti monouso e una mascherina chirurgica per il paziente. Le visite domiciliari saranno fatte dai medici di medicina generale che si renderanno disponibili: ce ne saranno cinque per ogni Unità speciale che si alternerà in due turni giornalieri, per coprire almeno 8 visite domiciliari al giorno.
Sempre se si riusciranno a formare le Usca. Le riserve, si diceva, riguardano soprattutto i dispositivi di protezione per i medici. Secondo Antonio De Maria, vicesegretario generale Fimmg Lecce, infatti, nel domicilio di un paziente positivo bisogna andare attrezzati come se si stesse in un reparto di malattie infettive, quindi con tute, copricapo, calzari, visiere, mascherine ffp3, guanti chirurgici avvolgenti gli avambracci, che ci sono invece nella dotazione fornita dal sindacato.
Intanto, comunque, si parte. E si comincia, come detto, dal progetto Fimmg, la cui unità di assistenza domiciliare è coordinata dal dottor Valerio Aprile e può essere contattata e attivata dal medico di Medicina Generale, iscritto al sindacato (attraverso il numero di telefono 371 1143488). Un Medico seguirà anche con controllo a distanza di alcuni parametri i pazienti già visitati. Il progetto verrà presentato alla ASL per ulteriore coinvolgimento della Medicina Generale.
Intanto, dopo le tante lamentele, la Regione fa sapere che arrivano 25mila mascherine chirurgiche anche per chi opera nelle farmacie convenzionate, pubbliche e private.