BRINDISI – Una volta emersa la positività di 59 ospiti e 43 dipendenti, per la Residenza per anziani “Il Focolare” di Brindisi la Asl locale ha disposto nelle scorse ore la “gestione assistita”. L’azienda sanitaria fornirà personale, medicine e dispositivi di protezione, oltre ad aver già provveduto alla sanificazione dello stabile. I gestori, dal canto loro, continueranno a garantire i servizi ordinari, rispettando tutte le regole anti-contagio.
Nel frattempo 3 degli otto anziani ospiti trasferiti in ospedale sono deceduti. Tutti e tre -a quanto si apprende- erano affetti da patologie pregresse di medio-alta gravità.
Intanto, tramite i legali Amilcare Tana e Michele Bonsegna, la società in una lunga nota precisa di aver, da subito, ottemperato a tutte le disposizioni regionali e di aver richiesto, personalmente, l’intervento della Asl.
Nello specifico già a fine marzo, a fronte del primo caso sospetto, la struttura fa sapere di aver allertato Asl e dipartimento di Prevenzione, chiedendo a priori tamponi per tutto il personale.
Il due aprile, data in cui è stato comunicato l’esito positivo del tampone, il personale venuto a contatto con l’ospite infetto è stato messo in quarantena e sostituito. Intanto la struttura ha rinnovato la richiesta di tamponi a tappetto per ospiti e operatori tutti. Tamponi che il dipartimento di prevenzione – continuano i gestori – ha iniziato ad effettuare sugli ospiti a partire dal 6 aprile, completando tutti i test l’11 del mese (operatori inclusi).
Una volta acclarata la grave situazione – precisano – la stessa residenza ha richiesto l’intervento diretto di ASL e Regione, per far fronte alle cure necessarie e garantire i servizi in capo ai due enti.
Questo mercoledì, dunque, la richiesta avanzata per prima proprio dalla struttura è stata accolta: la ASL di Brindisi, nella persona del Dott. Angelo Greco, ha assunto dunque il ruolo di responsabile Sanitario della residenza ed il Dott. Pietro Gatti quello di referente degli aspetti clinici.
In questo modo – continuano i gestori – potrà essere affrontata anche all’interno della stessa residenza la cura dei soggetti positivi al COVID-19, che non richiedono lo spostamento in Ospedale.
Fino a questo momento – aggiungono – nessun disagio legato alla carenza di personale può essere stato avvertito, dacché tutti i servizi sono stati sempre garantiti.
Infine tutte le misure di precauzione, già dalla fine di febbraio, sono state correttamente applicate – concludono – dal divieto di accessi dall’esterno, alla fornitura di dispositivi di protezione a tutto il personale, alla suddivisione degli ospiti per piani e in piccoli gruppi, per cercare (preventivamente) di limitare la diffusione della epidemia, contagiosa. Costante l’aggiornamento garantito ai familiari sulle condizioni di salute dei parenti in struttura.
E.Fio
https://youtu.be/c_LCJotdpp8