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Scuola, cosa accadrà? Difficile la riapertura il 18 maggio

SALENTO- La data del 18 maggio sarà uno spartiacque, indicata nel decreto legge 22/2020 su quello che sarà il destino dell’anno scolastico in corso.  La scuola riaprirà in quella data? Sicuramente no. Non rientra nella cosiddetta fase 2. Tutti i virologi sono contrari al ritorno in classe, lo è anche la task force al lavoro sull’organizzazione della fase del graduale e lentissimo ritorno alla normalità.

Pericoloso mettere in movimento studenti, genitori, docenti, dirigenti e personale delle scuole, garantire le distanze di sicurezza, norme igieniche e di protezione individuale. L’anno scolastico si concluderà allora così, con la didattica a distanza e con la riorganizzazione completa delle prove finali, terza media e maturità.  Ecco allora cosa prevede il Decreto sulla scuola che l’Aduc sintetizza: la didattica a distanza naturalmente rimane obbligatoria. Studenti, dirigenti e professori dovranno continuare le prestazioni attraverso la tecnologia.

L’attuale anno scolastico conserva la sua validità anche senza l’effettuazione del minimo di giorni di lezione (200). Si aggiunge la precisazione che sia ai fini dell’ammissione agli esami di Stato sia ai fini dell’ammissione alla classe successiva si prescinde dal possesso dei requisiti previsti dal D.lgs. 62/2017, in particolare da quello del minimo di frequenza: in pratica gli studenti saranno tutti ammessi.

Come sarà organizzato l’esame di terza media se la scuola non riaprirà il 18 maggio? Si tratterà di una valutazione finale da parte del consiglio di classe che dovrà comunque tener conto di un elaborato del candidato. Il Ministero definirà l’elaborato da svolgere e fisserà le modalità e i criteri di attribuzione del voto finale. I candidati privatisti avranno specifiche disposizioni. In ogni caso, precisa il Ministero, ci sarà una valutazione seria e corrispondente all’impegno degli alunni.

Sarà diverso anche l’esame di maturità: eliminazione delle prove scritte e la sostituzione con un unico colloquio, articolandone i contenuti, da tenersi in modalità telematiche. I crediti di accesso relativi alla classe V e il voto finale saranno basati sull’impegno di tutto l’anno. Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio di 60/100 per ottenere il diploma.

Per l’anno scolastico 2020/2021 l’ integrazione e recupero degli apprendimenti dovrà cominciare il 1 settembre prossimo come attività didattica ordinaria. Per la scuola superiore non ci sarà il meccanismo dei debiti e a Settembre al posto degli abituali corsi di recupero delle insufficienze sarà possibile, per chi ne avrà bisogno, svolgere attività di recupero e integrazione. Il Ministero precisa che benchè non sia previsto il “6 politico” tutti potranno essere ammessi all’anno successivo, con valutazione, nel corso degli scrutini finali, secondo l’impegno reale.

Sarà sempre il Ministero a definire la data di inizio delle lezioni d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni perché, naturalmente, le condizioni saranno diverse da zona a zona. Inoltre, se la scuola non ripartisse entro il 18 maggio, ci sarà l’impiego dei libri di testo adottati nel corrente anno scolastico anche per il successivo.

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