LECCE – Quello di questa domenica sarà un pranzo degno della ricorrenza per tutti, anche in piena emergenza sanitaria ed economica. Per Pasqua la Casa della Carità è, come sempre, pronta a sfamare più di 100 bocche, tra famiglie in difficoltà e gente che vive per strada.
Questa volta, però, non ci saranno tavole imbandite, piatti e bicchieri colorati, sorrisi dispensati dai volontari (in media 15) sempre pronti a servire i piatti in tavola e condividere le feste con chi, viceversa, non saprebbe dove andare.
Questa volta, come dal primo giorno di restrizioni governative legate alla pandemia, il pranzo sarà confezionato per l’asporto: ognuno, a mezzogiorno, potrà ritirarlo davanti alla sede della Casa della Carità, per poi portarlo via e consumarlo altrove.
Sarà degno dell’occasione, si diceva. Anche su questo si è molto attenti, perchè tutti possano godere di un momento generalmente festoso, anche in tavola. Ci sarà la pasta al forno, per secondo cotoletta con contorno di insalata e fagiolini. E poi frutta, un pezzo di colomba e, a ciascuno, sarà consegnato un uovo di Pasqua.
Una buona notizia riguarda la riapertura di un altro punto di ristoro caritatevole: si tratta della mensa di Santa Rosa, che da martedì riaprirà i battenti, garantendo anche in quel punto della città la consegna di pasti da asporto a chi ha bisogno. “Di certo fino al 3 maggio – fa sapere il direttore della Caritas, Don Nicola Macculi – si andrà avanti con questa modalità. Poi si vedrà”.
Don Nicola rivolge poi un plauso alle tante iniziative solidali avviate, a Lecce e provincia, spontanemente da associazioni, semplici cittadini, panificatori, supermercati e tanti altri. “Tra buoni spesa e consegne solidali – dice – il lavoro al quale saremmo stati chiamati in questa emergenza senza precedenti è stato di gran lunga alleggerito. Gesti belli, importanti, spontanei che riempiono il cuore – aggiunge – e che ci fanno capire quanto il riscoprirsi umani, uniti, fratelli possa fare la differenza”.
E.Fio