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Rsa Soleto, i racconti choc: “Ci hanno proposto videochiamata con la nonna, ma è deceduta”. Indaga la Procura

SOLETO – Riassumiamo due racconti che hanno dell’incredibile, di altrettante famiglie. Fanno parte delle tante denunce arrivate in questi giorni in Procura dai parenti degli anziani ricoverati e che hanno portato gli inquirenti ad aprire un fasciolo d’inchiesta sulla Rsa di Soleto con l’ipotesi di reato di abbandono di persone incapaci. Un’indagine coordinata dal procuratore Santacatterina e che condotta dai carabinieri, al momento contro ignoti.

Due nonne sono decedute, positive al CoVid. Sono state ospiti della RSA “La Fontanella” di Soleto e poi trasferite al Dea di Lecce. Ma in un caso, il giorno dopo il decesso, è stato proposto alla famiglia di videochiamare la nonna, in realtà già dichiarata deceduta; in un altro, al telefono la struttura ha detto che la nonna stava bene e che aveva anche mangiato. E invece non c’era già più. Si è trattato di uno scambio di identità.

Mia nonna aveva 81 anni, era positiva al CoVid, sono la figlia della signora che giovedì vi ha chiamato in diretta chiedendo che le persone positive fossero trasferite, fossero portate via da lì. Così è stato, mia nonna è stata portata al Dea di Lecce, da dove, domenica pomeriggio, ci hanno telefonato per dirci che la nonna era arrivata in condizioni drammatiche: in ipotermia, disidratata e denutrita. Ci hanno detto di preperarci al peggio. E infatti, all’1,38 di notte, ci hanno avvisato del suo decesso. La nonna, prima, stava bene. Eppure è morta per grave disidratazione, acuta insufficienza renale e insufficienza respiratoria. Non l’abbiamo potuta vedere, perché i corpi delle persone decedute con coVid, vengono subito chiusi nella bara. Per questo, abbiamo riconosciuto mia nonna dagli effetti personali, da un orologio. L’abbiamo tumulata. Ma ieri, per mia testardaggine, perché speravo ci fosse un errore non avendola potuta vedere con i miei occhi, ho telefonato alla rsa, chiedendo informazioni sulla nonna. E mi hanno detto che stava benissimo e che aveva anche mangiato!”

Questa era la storia di una famiglia che oggi non sa se la propria parente sia viva o morta, pur avendola seppellita.

E ancora, un altro racconto. Ieri vi abbiamo parlato di uno scambio tra due pazienti della RSA. La nipote di una donna ospite della struttura ci aveva raccontato: “Ci hanno detto che nostra nonna era stata trasferita in ospedale ed era in gravi condizioni, per poi scoprire che la donna in questione era un’altra” . Poche ore dopo, questa donna è deceduta.

“È stata portata alle 13,00 al Dea. Anche in questo caso, è stato riferito alla famiglia che la paziente è arrivata malnutrita, disidratata, con un quadro clinico gravemente compromesso. “Aveva 100 anni, sì -dice oggi la nipote- ma nessuna patologia particolare. Ci hanno avvisato dal Dea del decesso. Ma stamattina qualcuno dalla rsa ha chiamato mia madre chiedendole se volesse fare una videochiamata con la nonna. Mia madre, sotto chc, ha accettato sperando ci fosse stato un nuovo sbaglio e che la nonna fosse viva. Ma sullo schemo c’era un’altra donna. Mia nonna è morta”.

Queste vicende che vi raccontiamo sono già in mano agli avvocati. Famiglie straziate dal dolore, che stanno soffrendo una volta in più. E non sanno di chi sia la colpa.

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