Attualità

Buoni da spendere dopo la quarantena: così a Calimera i cittadini aiutano i commercianti

CALIMERA- Tra le varie iniziative di solidarietà messe in moto in diversi comuni, ce n’è una particolarmente originale a Calimera. Si chiama “Fate i buoni se potete”: in pratica, i cittadini potranno acquistare tramite web dei buoni da spendere dopo la quarantena presso gli esercizi commerciali del paese. In questo modo, possono garantire sin da subito liquidità ai loro commercianti o artigiani di fiducia, aiutandoli in questo momento difficile in cui molti sono chiusi da settimane e ottenendo merce o servizi nei prossimi mesi.

L’iniziativa, che rientra nel programma solidaristico “Calimera Città Aperta”, nasce dall’intuizione di un calimerese, che l’ha esposta sui social. Il Comune, le due associazioni di Commercianti e Artigiani, la Pro Loco e altri volontari l’hanno messa in pratica: è stata costruita una piazza virtuale in cui sono presenti gli esercizi commerciali che hanno aderito e su cui, con un semplice clic, si possono acquistare buoni da spendere in futuro. L’acquisto è semplice e immediato, mediante bonifico bancario o carta di credito/debito tramite circuito PayPal, senza alcun obbligo di registrazione, accedendo alla piattaforma http://www.citygram.it/calimeracittaaperta, messa a disposizione dal Comune di Calimera. Nella piattaforma è possibile consultare l’elenco delle piccole aziende calimeresi da cui acquistare il buono e visionare le condizioni di spendibilità.

«Un taglio di capelli non fatto, una pizza non mangiata, un pantalone non lavato… Cose a cui dobbiamo forzatamente rinunciare, ma ogni medaglia ha il suo rovescio. In questo caso è che ci stanno rimanendo in tasca i soldi destinati al parrucchiere, al pizzaiolo, alla lavandaia» aveva scritto sul suo profilo Facebook Vittoriano D’Elia, cittadino calimerese, auspicando che i soldi risparmiati si traducessero in “buoni”, una sorta di impegno per il futuro che si traduce in immediata liquidità per quanti oggi rischiano il tracollo. Da oggi quell’auspicio è realtà.

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