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Lo zio Lucioni: “Lecce piazza bellissima”

LECCE – 25 presenze ed 1 gol a Bergamo contro l’Atalanta il 6 ottobre, ha saltato soltanto la gara a Brescia il 14 dicembre per squalifica, Fabio Lucioni, tra i calciatori giallorossi più presenti di questa stagione calcistica, è il protagonista dell’appuntamento con la rubrica “Siamo sempre con voi” ideata dall’Unione Sportiva Lecce in questo periodo di stop forzato a causa delle restrizioni a causa del Coronavirus.

Il difensore centrale 32enne originario di Terni ha dialogato, in diretta su Instagram, con Dario Sanghez dell’Ufficio Stampa della società di Via Col. Costadura raccontando questo suo periodo di clausura forzata.

Manca la quotidianità, andare allo stadio, prepararsi alla gara, la gara, però d’altro canto tutto il tempo che non riuscivamo a dedicare alla famiglia adesso riusciamo a dedicarlo”.

Poi spiega il motivo del suo soprannome:

Sono ZIO grazie a Ceravolo, quando giocavamo insieme a Reggio Calabria, lui si divertiva a trovare delle somiglianze, a me è toccato Bergomi, anche per il ruolo in campo”.

È arrivato a Lecce con un solo un obiettivo:

Diciamo che da quando sono arrivato a Lecce l’intento era quello di arrivare il più presto possibile dove competeva stare a questa società, questa piazza a questi tifosi, ci siamo riusciti e questo ha riempito di gioia me ed i miei compagni”.

Poi ha risposto alla domanda di un tifoso sui compagni di reparto Luca Rossettini e Biagio Meccariello:

Credo che l’affiatamento con Luca sia cresciuto di gara in gara, anche se siamo la difesa più battuta però la fase difensiva non la fanno solo i due centrali ma tutta la squadra, è normale che essendo una neopromossa sei più vulnerabile e più facile da penetrare. Con Biagio l’anno scorso avevamo sempre il controllo, la supremazia, che in A non sta venendo, sotto il punti di vista personale sia con Biagio che con Luca ci siamo trovati benissimo”.

In questo periodo di inattività si lavora con il programma personalizzato per mantenersi in forma:

Stiamo seguendo il protocollo che il prof. Ci ha dato e cerchiamo con gli esercizi che ci ha dato di mantenerci un po’ allenati. Ci hanno messo a disposizione gli attrezzi che usiamo, manubri e elastici per svolgere esercitazioni”.

La piazza che ama di più di quelle in cui ha giocato è proprio quella leccese:

Ho giocato un solo anno al nord però ho avuto la fortuna di giocare in una piazza che potrebbe stare al sud, cioè lo Spezia, dico questo perché il calcio al sud è visto in maniera differente, c’è più calore, entusiasmo, ti stanno vicino nei momenti difficili, ti fanno sentire importante, specialmente questa piazza, Lecce, è una piazza bellissima, ci è stata vicina quando si perdeva e ci aiuta nei momenti difficili della gara, il calore lo si avverte, si sente”.

La sua gara preferita con la maglia giallorossa è quella dell’11 maggio scorso, contro lo Spezia, che ha sancito la promozione in A:

La mia partita preferita è quella con lo Spezia in casa; ricordo l’abbraccio con Falco, in estate glielo dicevo, se vai a Lecce ci sono anch’io e vinciamo”.

Poi parla della sua pedalata di beneficenza come pegno dopo la promozione e dell’impegno morale e sociale assunto con AISLA che è accanto ai malati di SLA, ed infine prima di salutare i tifosi sottolinea quali saranno le cose che vorrà fare non appena finirà questo periodo:

Un allenamento con la squadra e una passeggiata con la famiglia, sul lungomare, e poi in centro, una cena fuori. In questo momento ci stanno mancando questi momenti anche se l’unità familiare è nella nostra casa. Rinnoviamo lo sforzo che stiamo facendo tutti, rimaniamo in casa e combattiamo per abbracciarci di nuovo domani. Un saluto a tutti i tifosi del Lecce”.

 

M.C.

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