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Serie A, tanti interrogativi: allenamenti, ripresa, stipendi

Il caos che regna sulla serie A è un caos calmo, è un fuoco che cova sotto la cenere e dalla riunione in videoconferenza della Lega è uscito ben poco se non tanta incertezza.

Ovviamente la preoccupazione per i rischi da contagio da Covid-19 fa da padrone e la salute viene prima di tutto per tutti i protagonisti. 

Ancora non è stata decisa una linea comune sul ritorno in campo per riprendere gli allenamenti ma potrebbe essere il 4 aprile la prossima data fissata in attesa di conoscere l’evoluzione del virus.

Anche se il Napoli dal suo sito ufficiale ha comunicato che “la squadra riprenderà mercoledì 25 marzo gli allenamenti al Centro Tecnico con una seduta mattutina”. Sulla stessa linea di pensiero sembra esserci la Lazio che vorrebbe riprendere la settimana prossima.

Nelle prossime ore dovrebbe arrivare l’annuncio del nuovo posticipo delle attività del Lecce che aveva programmato per lunedì 23  la ripresa.

Durante la videoconferenza della Lega si è parlato anche di un probabile taglio a contratti e stipendi dei calciatori per il mese di marzo visto lo stop totale delle attività.

Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori (foto pagina ufficiale facebook)

Questo è un tema che farà discutere molto e che ha visto subito la reazione di Damiano Tommasi che è d’accordo sullo spostamento della ripresa degli allenamenti ma preferisce non affrontare ancora il tema stipendi così come scrive in una nota sul sito ufficiale dell’AIC:

Chi pensa di avvantaggiarsi facendo allenare i suoi tesserati, non so cosa abbia in mente. Lo dico senza voler fare polemiche perché questo non è il momento delle polemiche. Allenarsi ora, due mesi prima della ripresa del campionato, però non ha senso. Ed è pure pericoloso”. Per quanto riguarda un taglio dei contratti e degli stipendi ha sottolineato che: i primi interessati alla sostenibilità del sistema calcio sono gli stessi calciatori e tutte le persone che ci lavorano. Siamo consapevoli che quello inerente i contratti sia un tema da affrontare, ma non adesso. Prima vanno quantificati i danni e questo procedimento è possibile solo quando sapremo se la stagione finirà o no. Il problema del taglio degli stipendi va posto a tempo debito. L’AIC non può imporre ai calciatori di accettati eventuali tagli. Possiamo dare una linea, ma sulle rinunce decidono i singoli. Noi troviamo un’intesa sull’accordo collettivo e sul minimo federale di 30.000 euro lordi all’anno che è molto usato in Lega Pro. Non capisco che tipo di accordo ci propongono anche perché, ripeto, non siamo in grado di obbligare gli associati ad accettarlo. Siamo d’accordo con la Lega dì anticipare le ferie estive e di considerare questi giorni come vacanze per ridurre le ferie a luglio. Su questo nessun problema. Sugli stipendi vedremo…”. Ha concluso Tommasi.

A questo punto, nelle prossime videoconferenze se l’emergenza dovesse continuare, ci sarà da valutare anche l’ipotesi di uno stop definitivo al campionato anche se comporterebbe perdite economiche per oltre 700 milioni.

Si naviga a vista e si vive alla giornata, tutto quello che sarà deciso dipenderà sempre dall’evoluzione del virus.  I presidenti Dal Pino della Lega, Gabriele Gravina della Figc e con Damiano Tommasi dell’AIC si confronteranno su queste questioni.

La speranza di tutti è che l’emergenza passi e che si possa tornare in campo nella prima settimana di maggio per terminare tutto a fine giugno, la realtà invece andrà vissuta giorno per giorno.

M.C.

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