LECCE – Un costo a metro cubo nettamente inferiore rispetto a quello che potrebbe esser il costo dell’ossigeno fornito da altra azienda (0.6 centesimi a metro cubo contro un centesimo e 10) ed un serbatoio già installato, collaudato e certificato. A margine di tutto ciò, quattro giorni fa (come testimoniano i servizi dell’11 e del 13 marzo, primi servizi su questo argomento della testata sanitàsalento.net in un’accurata ricostruzione, che ha aperto il dibattito anche su altre testate) è stato fatto smontare malgrado l’azienda avesse già offerto di poter far fruire verosimilmente gratuitamente il serbatoio già in esser.
Ma andiamo per ordine: la Asl dopo poche ore dall’offerta della Rivoira di Milano risponderebbe picche avendo proceduto a chieder alla Air Liquid (la società che fornisce l’ossigeno al Fazzi ed all’Oncologico) di avviare il tutto per poter operare anche all’interno del Dea. Dopo le varie richieste/offerte dell’azienda milanese, che già è presente nel Salento per lo stesso servizio nell’ospedale di Casarano, riceve il 6 Marzo un’ordinanza firmata dal governatore Emiliano per l’immediata rimozione del serbatoio d’ossigeno al fine di non impedire alla Air Liquid di poter procedere alle operazioni per il nuovo serbatoio d’ossigeno.
I dubbi potrebbero esser due: perché rifiutare in questo drammatico periodo un servizio con minor costo e già pronto per esser operativo e perché si sia deciso di affidare alla Air Liquid, in sistema di prorogati, essendo scaduto l’appalto lo scorso dicembre 2019? Conseguenza? Ora si dovrà attendere l’installazione del nuovo serbatoio, che avrà presumibilmente un costo di qualche decina di migliaia di euro, e si dovrà procedere a tutti i controlli e collaudi che il precedente impianto aveva già ottenuto invece di poter già razionalizzare l’uso di decine di posti letto nella nuova terapia intensiva del mastodontico Dea.