SALENTO- Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara ufficialmente la pandemia, perché il Coronavirus è ormai diffuso in tutto il mondo, e plaude alle “misure aggressive adottate dall’Italia”, il contagio avanza anche in Puglia e nel Salento.
Il bollettino serale della Regione dice che ci sono 90 contagiati in Puglia, numero di gran lunga superiore rispetto a quello della giornata di martedì, quando erano 65. La mappa della distribuzione provinciale, aggiornata alle 17 dalla Protezione Civile, conta 4 casi nel Tarantino, ben 15 nel Brindisino e 12 nel Leccese (si aggiungono 24 casi a Foggia, 18 a Bari, 4 nella Bat).
In quest’ultima provincia, dove si registra il primo caso nel capoluogo, il titolare di una pizzeria, già in mattinata è giunta la conferma di due casi a Gagliano del Capo, cioè una coppia di pensionati che si erano recati in Lombardia e che avevano scelto di autoisolarsi al ritorno. Ora sono entrambi sono assistiti dal reparto di Malattie Infettive di Galatina: la donna è asintomatica mentre il marito presentava i tipici sintomi della malattia che – fa sapere il sindaco Carlo Nesca – “sono in regressione”. Confermati dalla Asl di Lecce e dal sindaco di Copertino anche due nuovi casi di pazienti che erano già ricoverati presso l’ospedale San Giuseppe: sono stati trasferiti, come da protocolli interni, al Vito Fazzi. L’azienda sanitaria ha aggiunto anche che nei prossimi giorni tutti gli altri 30 pazienti, al momento ricoverati a Copertino per altre patologie, verranno dimessi perché guariti o saranno trasferiti in un altro ospedale per completare lì la loro convalescenza. A quel punto si procederà celermente alla riattivazione di quel nosocomio che, in base alla programmazione regionale, sarà destinato in via esclusiva alla cura di pazienti potenzialmente portatori di infezione da Covid-19.
Ricapitolando, in provincia i comuni interessati sono Aradeo, Veglie, Copertino, Melendugno, Gagliano e Lecce.
Nel Brindisino, i casi accertati in questa giornata sono stati nove, per un totale di 15: tra gli altri, il sindaco di Mesagne, Toni Mattarrelli, ha confermato che il suo concittadino è un “soggetto già in quarantena volontaria che ha rispettato tutte le disposizioni indicate“. Tampone positivo, inoltre, per una docente di 50 anni, di Francavilla Fontana, ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale “Perrino” di Brindisi. Aumentano i casi ad Ostuni. Lo pneumologo e l’infermiere che erano entrati in contatto con il ragazzo di Cisternino, il primo caso di positività della città, sono entrambi stati contagiati. Sette, tra medici, tecnici e infermieri sono stati messi in quarantena perché a stretto contatto con i colleghi oltre, naturalmente, a tutti i contatti personali avuti dai due. Ma sono in corso altre indagini per capire se altri operatori, degli altri reparti, hanno avuto contatti. Una situazione che per il sindaco Guglielmo Cavallo, inizia a mettere in difficoltà l’ospedale. “Siamo nel pieno della battaglia – ha detto – ed ora più che mai è necessario seguire le indicazioni che ci siamo dati, ha commentato il sindaco”.
A Taranto, oltre ai tre casi di Torricella (primo contagiato ritornato da Codogno, suo fratello e la moglie), se ne aggiunge un quarto nella città capoluogo, una persona che risiede lì ma lavora a Massafra, come ha confermato il sindaco di quest’ultimo Comune, Quarto.
E siamo ancora lontani dal picco del contagio, previsto dalla task force regionale tra fine marzo e inizio aprile. Lo scenario, come è noto, parla di 2mila casi, la metà con sintomi lievi mentre il 15% in terapia intensiva.
