BARI- Non è passata invano la polemica sollevata dal New York Times sulle orecchiette fatte in casa a Bari vecchia e vendute anche ai ristoranti senza poter garantire sulla tracciabilità.
La Regione, infatti, corre ai ripari approvando in giunta le Linee guida per l’applicazione della normativa sull’igiene degli alimenti preparati in casa e venduti sul mercato o somministrati presso i cosiddetti ristoranti in casa. È la grande branca dell’Home Food – Home Restaurant.
La legislazione comunitaria ha dato la possibilità alle Regioni di declinare la normativa sui territori: il rispetto delle prescrizioni, richiamate nelle linee guida approvate oggi, delinea i limiti entro cui le imprese possono operare, pur essendo riconosciuta loro la possibilità di dotarsi di strumenti di gestione della sicurezza alimentare flessibili in funzione della dimensione dell’impresa e dei rischi ad essa correlati.
Le attività di programmazione ed esecuzione dei Controlli Ufficiali sono demandate ai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl. Tra gli adempimenti, ci sono quelli di registrarsi tramite il SUAP all’Autorità competente sanitaria; di avere nei locali di produzione attrezzature per mantenere un’adeguata igiene personale; deve essere presente un lavello dotato di rubinetto con acqua calda e fredda, preferibilmente a comando non manuale; si devono prevedere opportune misure per la pulizia e, se necessario, la disinfezione degli strumenti di lavoro e degli impianti.
