LECCE – (di Tonio De Giorgi) L’arrivo di Donati a Lecce è maturato a dicembre quando si è messo a disposizione del tecnico Liverani, il quale lo ha fatto esordire contro l’Udinese dopo la sosta natalizia. Un buon debutto per il difensore toscano. “Se mi sono calato così in questa realtà il merito è del gruppo – afferma il calciatore giallorosso -, ho trovato ragazzi stupendi. E pure gli ultimi arrivati sono stati accolti come hanno fatto con me. Chi era già qui ha fatto in modo di fare integrare prima possibile i nuovi, che sono arrivati con grande determinazione e questo è importantissimo”. Per Donati è il primo campionato in Italia dopo l’esperienza in Bundesliga con Bayer Leverkusen e Mainz. “In Germania è stata una bella esperienza, che mi ha fatto crescere, soprattutto a livello offensivo – racconta -, qui in Italia facciamo sicuramente maggiore attenzione alla tattica, all’equilibrio, ci prepariamo in maniera scrupolosa in base all’avversario. In Germania, invece, le squadre seguono sempre quelle che sono le proprie idee e giocano all’attacco, anche quando sono in vantaggio 3-0. E il calcio di Liverani è sicuramente un’espressione più moderna e completa: chiede grande spinta agli esterni, sacrificio alle punte”. Finalmente il Lecce è riuscito a regalare la prima vittoria casalinga al pubblico di casa e, sia pure contro una squadra abbastanza inconcludente, ha fornito una prestazione convincente. “Del risultato ero abbastanza convinto – continua -, in settimana la squadra si era allenata intensamente e siamo arrivati alla partita con molta fiducia e entusiasmo: eravamo molto carichi”. La prossima sfida del Lecce è in casa di un Napoli in ripresa e che ha riacceso l’entusiasmo del proprio pubblico. “Vivono un momento di entusiasmo – aggiunge -, lo affronteremo con tanta energia e attenzione nei particolari”. Al San Paolo Donati potrebbe ancora giocare sulla corsia di sinistra nonostante il recupero di Calderoni. “Mi trovo bene su entrambi i lati, sia da una parte che dall’altra Callejon e Insigne non saranno clienti facili – conclude -, alla squadra di Gattuso per depotenziarla bisognerebbe toglierle cinque, sei elementi”.
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