LECCE- 42 cani di razza, sequestrati 10 anni fa, ancora cuccioli, ad un commerciante leccese proprietario di un grosso negozio di animali, dovranno ora essere rintracciati, uno per uno, e restituiti al legittimo proprietario. Lo ha stabilito la Cassazione annullando la condanna e, di conseguenza la confisca degli ex cuccioli affidati a 42 famiglie in tutta Italia.
Gli animali viaggiavano su un furgone proveniente dalla Romania, dove erano stati acquistati. Era il 2009. Il mezzo, che sarebbe dovuto arrivare nel Salento, era stato fermato nei pressi di Bologna dalle forze dell’ordine che, durante i controlli, avevano riscontrato una serie di anomalie nella documentazione e nello stesso furgone non idoneo al trasporto, oltre che una situazione di sovraffollamento.
Il commerciante, un 45enne leccese, era stato denunciato ed era finito sotto processo.
I cuccioli sequestrati erano stati affidati temporaneamente alle famiglie. Dopo la condanna in primo e in secondo grado, i giudici della Corte d’Appello, ne avevano stabilito la confisca.
Il ricorso in Cassazione presentato dal nuovo legale dell’uomo, l’avvocato Francesco Vergine, ha ribaltato però la situazione. I giudici della Suprema Corte hanno infatti annullato senza rinvio la condanna rendendo cosi nulla la confisca. Cosa accade ora? Che i 42 cuccioli, ormai diventati grandi, quelli naturalmente rimasti in vita, devono essere rintracciati e restituiti al legittimo proprietario.
Questo dice la legge, ma sradicare gli animali dal contesto nel quale sono cresciuti, sarebbe crudele. Ecco allora che l’avvocato Vergine ed il proprietario hanno scelto un’altra soluzione: attraverso l’Asl le famiglie affidatarie saranno individuate. Verrà loro chiesto il corrispettivo in denaro del valore dei cani e la somma sarà devoluta in beneficenza agli enti che si occupano della protezione degli animali.
M. Cos.
