BARI- La Puglia cresce al ritmo del nord Est, con un pil pari al +1,4 per cento, tra le tre regioni che sono sopra la media nazionale. La ricchezza pro capite, però, è inferiore alla media, già magra, del Sud. È la fotografia del territorio certificata dall’Istat, che nelle scorse ore ha diffuso i dati del report dedicato ai “Conti economici territoriali” per gli anni 2016-2018.
Il Prodotto interno lordo della Puglia è cresciuto nel 2018 dell’1,4%, al di sopra del dato italiano (+0,8), del Nord-Ovest (+0,7), del Centro (+0,7) e soprattutto del Mezzogiorno (+0,3), con una crescita pari, come detto, a quella del Nord-Est (+1,4). In quattro anni, il Pil pugliese è dunque aumentato in totale di 4,3 punti percentuali. Si registra un leggero aumento nell’agricoltura, silvicoltura e pesca e nelle costruzioni e una crescita sostenuta nei servizi.
L’incidenza dell’economia non osservata (lavoro irregolare, affitti in nero, mance, attività illegale) è, però, pari al 20 per cento.
Aumenta anche il reddito delle famiglie, salito del 2,1 per cento nel 2018, anche questo ai livelli del Nord-Est e più del resto d’Italia. C’è però il rovescio della medaglia: non hanno abbiamo il reddito dei veneti e dei lombardi. Anzi, il nostro pil pro capite è pari a 18.650 euro, quasi la metà dei cittadini di quelle regioni (pari a oltre 34mila euro) e meno della media del Mezzogiorno (18.990 euro).