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Risplende l’ex Banco di Napoli: tra lusso e vecchi caveau

LECCE – I vecchi caveau sono rimasti com’erano, per ricordare la storia gloriosa di questo immobile: è lì, al piano seminterrato, che ha trovato posto l’area wellness. Il resto è un lavoro di recupero minuzioso, lussuoso. Torna a riaccendersi l’ex Banco di Napoli, dopo un decennio di buio. L’imprenditore René De Picciotto, sabato pomeriggio, ne ha riaperto le porte, per far toccare con mano lo spessore dei lavori in corso, che stanno trasformando la sede della banca in un resort di alto livello, nel cuore di Lecce, in via XXV Luglio, di fronte al Politeama Greco e alla spalle di piazza Sant’Oronzo.

Una festa elegante per celebrare il “piccolo miracolo”, com’è stato definito: in un anno appena, è stato possibile portare il cantiere in fase di prossima ultimazione.

De Picciotto, imprenditore livornese nato al Cairo ma con una lunga vita in Svizzera, è stato un banchiere fino a quando, nel 2003, non ha deciso di cambiare business: ora possiede sette alberghi in Svizzera e Francia, un centro commerciale a San Pietroburgo, sta per lanciare venti alberghi low cost negli Usa. Ma è in Puglia che batte il suo cuore, qui dove vive sei mesi all’anno dopo aver conosciuto sua moglie. In questa regione ha investito nell’acquisto di otto masserie, un teatro a Ostuni e, appunto, nell’ex Banco di Napoli a Lecce, città che lo vede anche azionista della società calcistica. “Quando mi hanno chiesto se fossi contento di essere nella squadra di calcio ho risposto di no – ha raccontato – perché in questo modo di perdono i soldi e, per tamponare, ho chiesto di trovarmi un palazzo a Lecce per fare qualcosa che so fare”.

Il palazzo è uno scrigno, valorizzato dal progetto dell’architetto Lucia Bianco e dell’ingegnere Luciano Ostuni: al piano rialzato c’è un’area ristoro oltre ad un lounge bar lì dov’erano le vecchie casse dei bancari; al primo piano sei appartamenti di lusso e sette al secondo; all’ultimo piano, invece, ci sarà un roof garden aperto al pubblico. L’obiettivo è attrarre un target turistico di elevato livello e ancora poco presidiato.

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