LECCE – Varcando la soglia del nuovo Dipartimento di emergenza e Accettazione del Vito Fazzi di Lecce, non si ha la sensazione di entrare in un ospedale. O almeno, non in uno degli ospedali a cui siamo abituati. La vetrata perimetrale del piano terra illumina tutto l’ambiente. Dalle sale d’attesa a quelle operatorie, dalla zona ristoro alle stanze di degenza, il design colpisce per la sua modernità, i colori pastello, la mobilia sospesa, i fiori e il mare dipinti sulle pareti.
Le chiavi della struttura, nuova di zecca, saranno consegnate sabato, anziché questo giovedì come inizialmente era previsto. La consegna avverrà alla presenza del Presidente della Regione, Michele Emiliano, e del Direttore generale della Asl, Rodolfo Rollo, con a chiusura un concerto dell’orchestra sinfonica di Lecce e del Salento.
L’apertura avverrà step by step. Prima di Natale entrerà in funzione la Radiologia e saranno aperti 150 posti auto destinati ai dipendenti del Fazzi. A gennaio è previsto il trasferimento dell’area cuore, a cui seguirà il pronto soccorso. Prima però dovrà essere realizzato il tunnel di collegamento tra il Dea e corpo centrale del Fazzi.
Il DEA si sviluppa su 5 livelli, incluso il piano terra. Su quest’ultimo troviamo la reception, l’unità operativa di Ortopedia, la diagnostica per immagini (con risonanza magnetica, tac, radiografia, ecografia e angiografia), il trauma center (suddiviso al suo interno in due aree, rispettivamente per codice giallo e rosso) e poi le sale operatorie. Sullo stesso piano ci sono la camera iperbarica e poi il pronto soccorso, anche questo arioso e illuminato grazie alla grande vetrata perimetrale.
Salendo al primo piano troviamo le 12 sale operatorie ultra moderne, punto di forza dell’intera struttura. Sullo stesso livello gli spogliatoi del personale e dei medici, i locali tecnici, la sottocentrale tecnologia e l’area bar ristoro.
Al secondo piano le sfumature dell’ocra e del tortora, cedono il passo al verde pastello. Qui ci sono gli ambulatori, una stanza dedicata al culto e accanto una sala conferenze.
Si sale ancora, siamo al terzo piano: l’azzurro la fa da padrone. Qui, superata la sala d’attesa, c’è il centro Cuore, motivo d’orgoglio. Comprende una sala ibrida (ossia una sala operativa innovativa e versatile, capace di integrare in un unico approccio la cardiochirurgia, l’emodinamica, l’elettrofisiologia, la chirurgia vascolare e toracico-polmonare). E poi ancora le sale angiografiche, quella di elettrofisiologia, le degenze di area cardiovascolare e le sale di terapia intensiva. Anche le stanze adibite al ricovero sono caratterizzate da un design moderno: arredamento sospeso e in alternanza le tonalità del corda e del marrone. Sono 330 in tutto i posti letto garantiti.
Il quarto e ultimo piano è un trionfo di arancione, giallo e rosso. È quello ancora “impacchettato”, dedicato all’area cerebrale (Neurochirurgia e Neurologia). Ci sono anche gli studi medici. In vista di sabato, le squadre di Sanitaservice lavorano a tambur battente, all’interno e all’esterno della struttura, circondata da un’area verde. Ci sono ben tre coordinatori di questa prima fase di pulizia di fine cantiere.
Finanziato nel 2009 dopo l’approvazione dei progetti preliminari da parte della Regione, le battaglie giudiziarie per l’aggiudicazione del maxi appalto da 117 milioni di euro e ben 70 mesi di cantiere, il Dea è finalmente prossimo all’apertura.
E.Fio