NOVOLI- E’ una storia antica e fra le più vive del Salento, quella della focara di Novoli, e della fede per Sant’Antonio Abate. Un’intera comunità, come poche altre, da sempre unita nel portare avanti nel tempo, e nella storia, questa tradizione calda come il fuoco che la alimenta. Da sempre i novolesi si riuniscono spontaneamente, con il compito di raccogliere i mezzi in denaro o in natura per costruire la focara e una festa degna del Santo. Al “comitato” spettava il compito della raccolta del necessario per iniziare il lavoro, che generalmente cominciava il 17 dicembre, esattamente un mese prima della attesissima festa. Si vedeva perciò, tra i vicoli del paese, il carretto, condotto da un ragazzo che giornalmente raccoglieva legna secca, rami d’alberi, tralci di vite legati in fasci, ma anche oggetti combustibili in disuso, rovinati o rotti che piccoli contadini, grossi proprietari terrieri o semplici cittadini offrivano in devozione al Santo. Un importante documento parla di uno dei primi comitati, quello della festa del 1868, il quale non si formò spontaneamente, ma venne eletto dall’Amministrazione Comunale. La raccolta delle leune, termine con cui si indicano i fasci donati per la costruzione del falò, inizia da sempre un mese prima della festa, con il trasporto di queste sul piazzale dove deve essere costruita la focara. Fino agli anni ’50 questo rito si consumava davanti al Santuario, poi è stato spostato per motivi di sicurezza. Anticamente l’enorme catasta di legna secca aveva quasi sempre la forma conica ed era costruita con particolari tecniche che solo i maestri pignunai potevano conoscere, le quali venivano usate anche quando si conservava il raccolto nei covoni.
A Novoli, a metà dicembre, si ripete la processione che, partendo dalla piazza dove il Comune e la chiesa madre si guardano di rimpetto, trasporta, assieme a diversi cavalli e parecchi devoti e rappresentanti di tutte le istituzioni, la prima fascina su cui si costruirà la focara. Giunti sulla piazza dove verrà eretto questo grande monumento alla fede, il parroco benedirà il primo tralcio… e le fascine cominceranno ad essere deposte sul luogo prescelto… Un rito intramontabile, che unisce nella fede Novoli a tutti i paesi del circondario, ed al Salento intero….che accoglie, nei giorni del fuoco, turisti che provengono da tutta Italia, accomunati dall’amore per questo evento denso di fascino e autenticità.