Cronaca

I soccorsi salentini tra le macerie di Durazzo: le immagini dall’Albania

DURAZZO- C’è tutta la competenza dei vigili del fuoco di Lecce a scavare tra le macerie di Durazzo, alla ricerca soprattutto di bambini dispersi. E c’è anche la grande professionalitĂ  della Protezione civile nostrana a prestare soccorso alla popolazione.

Il day after, il giorno del lutto nazionale dopo il terremoto che ha fatto decine di vittime e oltre 600 feriti, conferma una veritĂ : Albania e Salento non sono solo due terre vicine tra loro, ma anche intimamente legate. Tremano insieme e provano a rialzarsi insieme. Condividendo la tragedia e anche la paura: in mattinata, alle 8.23, un’altra forte scossa è stata avvertita anche qui. Stavolta il terremoto di magnitudo 6.0 ha avuto il suo epicentro al largo dell’isola di Creta, sott’acqua, a 71 chilometri di profonditĂ . Alcune telefonate di cittadini allarmati sono arrivate ai centralini dei vigili del fuoco, ma non si sono registrati nĂ© danni nĂ© scene di panico.

L’attenzione resta alta. Le immagini video, che ci giungono in esclusiva dall’Albania grazie al collega Geri Emiri di Durazzo (le potete visionare nel servizio che segue), documentano il dramma: giĂą molti condomini, soprattutto di epoca comunista o con piĂą piani costruiti abusivamente, ma non solo; giĂą anche i beni archeologici di epoca romana; tanta la gente che ha trascorso la notte in strada e l’esercito albanese, con il supporto delle forze italiane, è impegnato su tutti i fronti.

La Sezione Operativa Vigili de Fuoco di Lecce è giunta ieri sera alle 20 a Durazzo, con 14 uomini, di cui due cinofili, guidati personalmente dal comandante Giuseppe Bennardo. La loro azione si è concentrata subito su una palazzina di tre piani rasa al suolo e sotto la quale risultano dispersi due gemellini di due anni, il loro fratellino, la mamma e altri due adulti. In questi video, il cane Yuma in azione:

Fondamentale, infatti, il supporto del nucleo cinofili leccese.

I caschi rossi stanno penetrando, con difficoltà, all’interno di quello stabile, creandosi dei varchi sotto le macerie.

Sono lì anche 35 volontari della Protezione Civile della provincia di Lecce, come da Castro, San Donato, Leverano, Taurisano, Ugento, Aradeo ed altri. Nella squadra di Taviano c’è anche una volontaria di origini albanesi con compiti di interprete per le comunicazioni con i suoi connazionali.

Cento i volontari inviati da tutta la Puglia e in prima linea c’è anche la Croce Rossa. Tra le altre attivitĂ  di soccorso, anche quella di montaggio del campo tende predisposto a Durazzo oltre che a Thumana, a venti chilometri dalla capitale, il paese che conta piĂą vittime.

Quasi certamente le scosse continueranno ancora: sono le cosiddette “aftershock” e quella della mattinata a Creta ne è testimonianza. La causa è geologica: le due coste italiane e balcaniche tendono ad avvicinarsi. Pochi millimetri all’anno, con uno spostamento che non coinvolge l’intera placca ma blocchi che si muovono un pezzo alla volta. Questo spiega perché il terremoto non si sia avuto anche in Italia. Ma le due sponde sono ovviamente strettamente connesse tra loro. E non c’è solo la terraferma a preoccupare: a sette minuti dal sisma in Albania, il Centro Allerta Tsunami aveva inviato un’allerta, poi revocata perché non si sono registrate ulteriori anomalie.

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