OTRANTO – Tutti gli enti presenti alla conferenza dei servizi sul caso pontili di Otranto, nell’aula consiliare del Comune, hanno espresso parere favorevole al progetto di riconversione, in chiave turistica, che esonerebbe il Comune dall’obbligo di smontaggio. Tutti tranne, ancora una volta, la Soprintendenza: il suo parere negativo lo ha motivato, nero su bianco, in ben 41 pagine di relazione che hanno richiesto circa un’ora di attenta lettura. Non solo. È pesata anche l’assenza della Capitaneria di Porto che ha, di contro, inviato una nota nella quale ha chiesto di avere più tempo per valutare il progetto in questione.
La conferenza dei servizi si aggiornerà dunque il prossimo 15 gennaio, con gli stessi attori intorno ad uno stesso tavolo e un unico grande interrogativo sul quale il sindaco Pierpaolo Cariddi ha incalzato proprio in mattinata: i pontili non si vogliono o non si possono preservare dallo smontaggio?
La conferenza, lo ricordiamo, si è tenuta alla vigilia della scadenza dell’ultimatum sullo smontaggio, dopo la lettera dell’avvocatura di Stato inviata alla luce della recente stentenza di Palazzo Spada. Se i pontili dovessero restare si potrebbe incappare nel sequestro delle strutture o al Comune potrebbero essere contestati veri e propri reati inerenti il mancato rispetto della Legge. Rischi che il Comune, presentando il progetto di rivisitazione turistica dei pontili, reputa di poter “bypassare” dimostrando di avere ragione.
Intanto il sindaco lo ribadisce a chiare lettere: “I pontili restano lì. Le conseguenze le vedremo”.