TARANTO- Una detenuta cerca di impiccarsi, ma viene salvata in extremis dagli agenti di polizia penitenziaria. È accaduto nel carcere di Taranto sabato scorso. La donna, una 30enne barese affetta da problemi psichiatrici e in attesa di giudizio, era stata da poco dimessa dal reparto psichiatrico dell’ospedale dove era piantonata. Ha prima allagato la propria camera e tutta la sezione femminile aprendo i rubinetti della propria stanza, poi ha cercato di impiccarsi mediante una maglietta attaccata alla finestra del bagno. A evitare il peggio sono state le poliziotte penitenziarie in servizio e l’ispettore responsabile della sorveglianza generale.
Ma il fatto scopre nuovamente il nervo della carenza di personale a fronte di un sovraffollamento notevole del penitenziario tarantino che, stando alla denuncia del Sappe, presenterebbe il +100 per cento della popolazione rispetto alla capienza, con un gran numero di detenuti con problemi psichici nelle stesse stanze degli altri reclusi e “senza alcuna presenza di personale medico e paramedico specializzato, cosa a cui fa da contraltare il carente organico di polizia penitenziaria che non consente di controllare e gestire nulla, e carica i poliziotti penitenziari, che non sanno nulla della gestione di soggetti psichiatrici, di un ulteriore lavoro in violazione di norme e leggi”.