LECCE- Si allarga l’inchiesta per corruzione a carico del giudice onorario della seconda sezione del Tribunale Civile di Lecce Marcella Scarciglia, 45 anni, di Veglie.
Dal pm Maria Cristina Gargiulo della Procura di Potenza arriva l’avviso di conclusione indagini. La donna era stata arrestata nel giugno 2018 con l’accusa di aver intascato una tangente richiesta a un perito grafologo, da lei in precedenza nominato come consulente tecnico d’ufficio, prospettandogli, a fronte delle rimostranze dell’uomo, ulteriori incarichi e l’avvio di un “rapporto di collaborazione”.
L’avviso di conclusione indagini, però, non è solo nei confronti della giudice, al momento libera ma sospesa dall’incarico (è difesa dall’avvocato Giuseppe Corleto), ma anche di un cancelliere, A.D. , di 49 anni di Sogliano Cavour, da agosto, com’è noto, sopposto a misura interdittiva, accusato di concussione.
C’è però anche un terzo indagato, un ristoratore originario di Pomigliano d’ Arco e residente a Gallipoli, F.S., 74 anni, legato sentimentalmente alla Scarciglia. Quest’ultimo, accusato assieme alla donna di corruzione in atti giudiziari, sarebbe stato favorito dalla giudice in un procedimento civile a suo carico (la got si sarebbe anche interessata alla successiva fase di appello), in cambio della promessa di una compartecipazione ai proventi derivanti dal suo ristorante-pizzeria, anche in vista di una futura cessione dell’immobile.
