LECCE- L’allargamento e la valorizzazione dell’Aeroporto Lecce -Lepore potrebbe presto diventare realtà. Un primo sì all’allungamento della pista e alla creazione di maggiori infrastrutture arriva dal Tar di Lecce che ha stabilito come sull’area si possa costruire, annullando un vincolo contenuto nel Pptr che qualificava il terreno circostante, tra il territorio di Vernole e quello di Lecce, come “bosco”. La sentenza, depositata nelle scorse ore, ha accolto le tesi dall’avvocato Pietro Quinto, legale della società Fly Mediterraneo, proprietaria dell’Aeroporto. Quinto ha documentato come la previsione del PPTR, fosse il frutto di un errore ricognitivo. Da uno studio agronomico frutto di una ricognizione nel 2015, è risultato infatti che l’area interessata ha perso le caratteristiche che aveva nel 2006, epoca di realizzazione delle ortofoto poste a base della perimetrazione del PPTR. La vegetazione spontanea non esiste più, i luoghi si sono trasformati e questo è stato riconosciuto anche dalla Regione. “Alla luce di questo- ha affermato il TAR- è evidente che l’area in esame è priva di essenze arbustive in grado di rigenerarsi, di fornire un autonomo ecosistema, e quindi non presenta le caratteristiche fisiche richieste dalla legge per essere qualificata quale bosco”.
“Una sentenza importante- commenta l’avvocato Quinto- perché l’infrastruttura aeroportuale è di enorme importanza strategica per il Salento e su quella infrastruttura sono stati realizzati, negli ultimi quindici anni e sono tutt’ora in corso, cospicui investimenti, dotando la stessa di una nuova aerostazione, parcheggi, piazzole e piste asfaltate per circa 70.000 mq. di copertura. L’utilizzo delle aree non più vincolate, consentirà alla società di effettuare l’allungamento della pista e la dotazione di maggiori infrastrutture complementari e servizi aeroportuali.”