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I pendolari bussano alla Regione: “Più treni veloci e offerte”

BARI- Su quei treni che vanno su e giù per la regione loro ci sono tutti i giorni. E i problemi delle singole tratte li conoscono a menadito, anche grazie al confronto quotidiano sulle carrozze, a quello serrato su Whatsapp e a quello virtuale sulla loro pagina Facebook. I pendolari pugliesi, riuniti dal 2016 in apposito comitato che riunisce una 50ina di utenti, hanno portato diverse richieste sul tavolo dell’assessore regionale ai Trasporti Giovanni Giannini, nell’incontro a Bari giovedì pomeriggio.

Innanzitutto, si chiede di istituire un numero idoneo di treni regionali veloci, che colleghino solo i centri maggiori, in maniera da percorrere le tratte con tempi confrontabili con quelli dei treni Freccia (che, per la maggior parte del tempo percorrono la Puglia a meno di 150 km/h). Tali convogli, a loro avviso, dovrebbero integrare l’offerta regionale attualmente esistente, per essere aggiuntivi e non sostitutivi. Questo, infatti, consentirebbe di agevolare i pendolari di “lunga percorrenza”, cioè quei viaggiatori che si spostano quotidianamente tra capoluoghi distanti (Lecce-Foggia, Brindisi-Foggia, Bari-Lecce, con percorrenze di 300 km/giorno), ora costretti a ricorrere agli abbonamenti Freccia o ad altri mezzi di trasporto.

Poi, c’è il capitolo economico, con la richiesta della “Carta Tutto Treno Full”: “nella nostra regione – spiegano – è davvero indispensabile offrire agli utenti Freccia la possibilità di fruire anche dei treni regionali”, perché i primi, specie in caso di ritardi, sono scarsamente disponibili. Si porta come esempio il fatto che, per il rientro dei pendolari da Bari a Lecce, nel pomeriggio, i treni disponibili nella fascia 14.25-19.13 sono solo tre (Frecciabianca delle 14.25, Frecciarossa delle 17.29 e Frecciargento delle 19:13). Si chiede, tra l’altro, il ripristino dell’”estensione”: fino al 2016, infatti, i sottoscrittori di abbonamenti Frecciabianca e Alta Velocità potevano fruire anche dell’intera flotta di treni regionali, con un sovrapprezzo di 10 euro. Si invoca, ancora, una maggiore flessibilità dell’offerta, perché sia anche settimanale e non solo mensile.

Insomma, accorgimenti in fondo fattibili, già sperimentati anche in altre regioni, ma che potrebbero facilitare di molto chi su quei treni ci sale tutti i giorni, provando a migliorare dal basso la situazione. Giannini, dal canto suo, si è impegnato a prendere in considerazione le proposte. Poi, però, si verificheranno i fatti.

 

T.C.

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