LECCE- I malumori erano noti, ma ora si sta per giungere al punto di non ritorno. E ha il sapore di un aut aut quello lanciato al M5s anche dall’ex ministra leccese Barbara Lezzi, che si dice “arrabbiata”, anzi, “arrabbiatissima”. La nascita del governo Conte bis formato da pentastellati-Pd-Leu ha unito i fronti del malcontento, sia quello di chi è stato escluso dagli incarichi sia quello di chi non ha digerito la nuova formazione giallo-rossa. Il documento dei 70 grillini, sottoscritto nelle scorse ore per chiedere a Luigi Di Maio di convocare un’assemblea del gruppo al Senato, è l’ultimo atto in ordine di tempo, ma il gruppo dei cosiddetti malpancisti, che hanno in Alessandro Di Battista il loro riferimento, si era già fatto sentire qualche giorno fa attaccando il ministro dello Sport, anche lui pentastellato, Vincenzo Spadafora.
Barbara Lezzi aveva parlato anche in quella occasione e ora torna alla carica con un post su Facebook: “Continuare per sempre la pratica del migliorare se stesso senza mai rinunciare alle proprie motivazioni, idee, aspettative. Da madre, questo vorrei trasmettere a mio figlio. E dal Movimento 5 Stelle mi aspetto lo stesso impegno. Lavoro per questo, ci sono da oltre dieci anni e ci sarò per sempre”, scrive, rimarcando che in quel Movimento lei ci vuole restare.
Ma rilancia: “Sono arrabbiata perché non abbiamo più il ministero per il sud? Per questo parlo? Certo, anche per questo. E lo rivendico a testa alta perché abbiamo lavorato in questi mesi quasi senza soldi. Perché ora arriva la nuova programmazione dei fondi e noi abbiamo abdicato alla responsabilità del cambiamento per ben otto regioni e le abbiamo riconsegnate a coloro che i cittadini avevano mandato a casa. Sono arrabbiatissima – continua – perché i miei conterranei mi dicono: vi abbiamo dato il voto e ci avete ridato i soliti personaggi. Ma mai e poi mai trovo nella mia delusione la motivazione del tradimento”.
Accusa i transfughi: “Chi oggi è andato a ingrossare le fila del gruppo di Renzi lo fa con i nostri voti, con la fiducia conquistata dal nostro lavoro e dalla nostra severa opposizione al governo della scorsa legislatura. Di tutti a tutti i livelli. Se le ragioni del malcontento sono tali da rendere difficoltoso restare nel Movimento, armi e bagagli e te ne torni a casa per conquistarti la fiducia dei cittadini. E basta”.
Infine l’avvertimento: “Il Movimento non rinunci a migliorare se stesso. Emargini l’irriconoscenza e la saccenteria. Torni a credere ed a ascoltare chi non si è intimorito del dileggio, chi ha ignorato le macchine del fango mediatiche, chi ha sempre e solo rivendicato il benessere dei cittadini e il rispetto delle loro scelte. Chi non si è mai vergognato di lavorare sotto il simbolo del Movimento 5 Stelle”.