CARMIANO-“Mia moglie Livia Comelli e la signora Giuliana Cuna non c’entrano nulla”. Fernando Nocera, ritenuto a capo della presunta associazione criminale sgominata all’alba di ieri dai carbineri del Ros di Lecce si è avvalso della facoltà di non rispondere in merito alle accuse che lo riguardano, ma ha rilasciato delle dichiarazioni sponanee escludendo che le due donne, la moglie di Udine e la compagna, abbiano avuto qualsiasi tipo di ruolo negli episodi contestati. Così come ha escluso le responsabilità di Andrea Visconti, arrestato a Trieste, un ragazzo che a Udine non faceva altro che accompagnare il figlio disabile.
Fernando Nocera, arrestato in un’abitazione di Porto Cesareo nel corso del blitz “Armonica”, ha parlato di questo davanti al gip Cinzia Vergine durante l’interrogatorio di garanzia avvenuto in carcere. Assisitito dall’avvocato Stefano Prontera, ha inoltre smentito i collaboratori di giustizia che hanno fatto il suo nome: Martella, Montedoro ( farebbe riferimento ad un periodo durante il quale Nocera era detenuto) e Gioele Greco, mai conosciuto. La difesa ha sottolineato come Nocera, i giorni successivi alle contestazioni, avesse subito due infarti in carcere: il 10 febbraio 2019 e il 18 febbraio 2019. Era ai domiciliari per l’assoluta incompatibilità con la detenzione. Nei prossimi giorni i legali chiederanno un’istanza per verificare le sue condizioni di salute.
Interrogatorio in carcere anche per i due fratelli Davide e Matteo Conversano, ritenuta dagli inquirenti la coppia che teneva le redini del gruppo dopo l’arresto di Nocera, e Andrea Arnesano, difesi dall’avvocato Cosimo D’Agostino. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Gli interrogatori continueranno sino a venerdì.