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Blocchi stradali contro Tap, annullate alcune multe salate agli attivisti

LECCE- Le sanzioni elevate erano salate, intorno ai 3.500 euro ciascuna. E ora qualcuna di queste è stata annullata dal Giudice di Pace. Tirano un sospiro di sollievo alcuni attivisti noTap coinvolti nella vicenda relativa ai blocchi stradali della notte tra il 3 e il 4 luglio 2017, posti in essere per provare a fermare il trasferimento degli ulivi dal cantiere del gasdotto a Melendugno verso l’area stoccaggio di Masseria del Capitano. Giorni e notti carichi di tensione e con un colpo di coda non da poco: tra maggio e giugno 2018, in tanti ricevettero le multe, sanzioni emesse con ordinanza della Prefettura di Lecce, che si è poi costituita in giudizio per chiedere il rigetto dell’opposizione dei ricorrenti.

Tra questi ultimi anche Alfredo Fasiello, portavoce del comitato No Tap Salento. L’ultima sentenza in ordine di tempo relativa all’annullamento è proprio la sua e reca la firma del giudice Luigi Piro. Durante il processo, è stata acquisita copia del video girato dalla Polizia scientifica della Questura e sulla base del quale è stato individuato tra i responsabili del blocco stradale anche Fasiello.

Il giudice parte da un presupposto chiaro: poiché la sanzione è al limite tra il penale e l’amministrativo, deve tenersi conto anche dell’eventuale assenza di volontà a commettere l’infrazione. E rimarca poi che, com’è pacifico in tema di sanzioni amministrative, “il verbale di accertamento fa piena prova con riguardo ai fatti attestati dal pubblico ufficiale come avvenuti in sua presenza e conosciuti senza alcun margine di apprezzamento”. Invece, “l’ordinanza impugnata – scrive il giudice – si fonda su valutazioni dei verbalizzanti ed, in particolare sulla interpretazione di azioni e comportamenti in senso accusatorio oltre che sull’attribuzione, con conseguente stigma ad un determinato individuo, di azioni ed omissioni ritenute censurabili e riprorevoli sotto il profilo della norma”. Non solo: aggiunge che “la situazione confusa e concitata e l’insieme di persone presenti avrebbero potuto essere verificate e sanzionate solo mediante una contestazione immediata”. E questo perché in quel momento l’incolpato avrebbe potuto chiarire il proprio comportamento, giustificarsi, dichiararsi estraneo, insomma.

E se è vero che i blocchi stradali ci sono stati, “è altrettanto incontestabile che quanto accaduto non possa essere attribuito al ricorrente non essendo emersi a proprio carico comportamenti ed omissioni evidenti teleologicamente preordinati”. Tradotto: l’attivista era lì ma non si è rilevata la sua intenzione di turbare lo svolgimento dell’attività pubblica. Quindi la multa va annullata. E l’effetto a cascata per molte altre a questo punto potrebbe essere importante.

 

t.c.

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