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Settembre, turismo promettente: eventi e congressi oltre al mare

SALENTO – Il mese di settembre si apre sotto i migliori auspici: per il turismo nostrano, pare essere promettente. E di sicuro lo è per la città capoluogo, vera locomotiva anche rispetto alle altre località di vacanza leccesi.

Non ci sono dati certi per poter tracciare una prospettiva. Ma ci sono degli indicatori che fanno capire l’andamento. Il portale Airbnb, usato per le prenotazioni online di bed and breakfast e case vacanza, avverte ad esempio, mentre proviamo a fare una prenotazione per il 20 settembre, che altre persone stanno cercando le nostre stesse date e sono pari al “235% in più rispetto alla media delle ricerche dell’anno precedente”.

Su Booking, altro portale per le prenotazioni, si possono comprendere i prezzi medi nella seconda metà del mese: a Leuca 40 euro a notte; a Gallipoli in media 70 euro così come a Galatina; a Otranto circa 90; tra i 70 e i 180 euro a Lecce.

“In città è già difficile trovare posti letto liberi – dice Stefania Mandurino, operatrice del settore- grazie a eventi in contemporanea che rendono la città stracolma per la seconda metà di settembre. Ci sono vari congressi internazionali, le giornate della Cgil che si prevede porteranno 800 persone circa. Complessivamente, la città d’arte traina, ma anche il mare fa si che confluiscano tour organizzati tradizionali, a cui si agginge il turismo congressuale e quello balneare”.

Mimmo De Santis, presidente Federalberghi Lecce, ritiene siano “buone le presenze fino a domenica, poi con l’apertura delle scuole si registra un calo delle famiglie mentre restano gli stranieri a dare una mano. Anche per questo servono – aggiunge – più collegamenti aeroportuali e sul territorio. Le città d’arte minore come Gallipoli e Otranto godono di riflesso della grande presenza che si concentra su Lecce”.

Giuseppe Coppola, a capo della sezione turismo di Confindustria, ritiene che l’andamento sul versante gallipolino sia in linea con gli altri anni. “Cambia totalmente la tipologia del cliente – spiega – e quest’anno il risultato interessante è di una maggiore internazionalizzazione. La presenza di stranieri è una grande fortuna perché abbracciano una serie di interessi differenti al di là del turismo balneare, come l’enogastronomia, turismo esperenziale, ma vanno affrontati alcuni nodi come i temi di natura ambientale, dalla depurazione a rifiuti alla valorizzazione entroterra con percorsi trekking, ciclabili”.

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