Politica

Giura il nuovo governo Conte bis con i pugliesi Bellanova e Boccia

ROMA- Ha giurato questa mattina alle 10 il nuovo governo Conte bis, sommatoria inedita di M5s, Pd e Leu. Nella squadra dell’esecutivo, che ha lasciato a terra la pentastellata Barbara Lezzi, fino a ieri ministro del Sud, ci sono anche la salentina Teresa Bellanova e il barlettano, eletto in provincia di Lecce, Francesco Boccia.

Renziana di ferro, lei, elegante in un abito bluette che l’ha differenziata da tutti gli altri, ha prestato giuramento come ministro delle Politiche Agricole con un tono della voce che solo alla fine ha tradito la sua emozione.

A Boccia, invece, anche lui del Pd e molto vicino al governatore pugliese Michele Emiliano, è tocca la prima fila: è il nuovo ministro degli Affari Regionali.

A ventisette giorni dalla crisi di governo aperta da Matteo Salvini, il premier Giuseppe Conte è salito al Colle e ha presentato la nuova squadra dell’esecutivo Pd-M5s. Al termine della cerimonia, il primo Consiglio dei ministri.

Poiché Conte succede a se stesso, la cerimonia della campanella è stata inedita: il presidente del Consiglio è stato accolto a Palazzo Chigi dal segretario generale Roberto Chieppa, che poi gli ha passato la campanella, che da tradizione viene consegnata da un premier all’altro. Insieme a lui anche il sottosegretario uscente alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e Riccardo Fraccaro che gli succede a Palazzo Chigi.

“Grande emozione – ha commentato Bellanova dopo la nomina, ieri -. Per l’onore che ancora una volta mi viene dato di poter servire il mio Paese da una postazione di Governo e in un settore cruciale come l’agricoltura. Ma non solo per questo. Le mie origini sono là, lì è iniziata la mia formazione politica, la lotta contro il caporalato è stata la mia scuola, quella dove ho scelto una volta per tutte da che parte stare senza mai aver cambiato idea”.

E a margine della cerimonia di giuramento ha aggiunto: “C’è molto da fare: penso al sostegno all’export agroalimentare che dobbiamo portare dai 43 attuali a 50 miliardi entro i prossimi anni anche in un contesto difficile come quello attuale dove si parla più di di dazi e barriere”. Obiettivo resta anche quello di investire “nelle filiere per migliorare i rapporti tra agricoltori e trasformatori, vera chiave del Made in Italy, soprattutto nel Mezzogiorno. E’ necessario restituire dignità ed equità nella filiera dal campo alla tavola: su 100 euro di spesa, infatti, solo 2 restano agli agricoltori: Dignità ed equità sono per me due parole chiave. Ho sempre sostenuto la necessità di un’agricoltura finalmente attrattiva per le nuove generazioni e in questa direzione intendo spendermi.
A disposizione c’è uno spazio enorme. Agricoltura di qualità significa futuro, imprese, posti di lavoro, rigenerazione del paesaggio, tutela ambientale, innovazione, valorizzazione delle identità e tipicità, servizi di eccellenza: uno dei più importanti biglietti da visita del nostro Made in Italy. Una grande occasione per le nuove generazioni. Soprattutto, ma non solo, quelle del Mezzogiorno. Per questo l’interlocuzione con le imprese sarà cruciale. Come quella con le Regioni che dovrà essere costante, alimentata dal riconoscimento reciproco e dalla leale collaborazione istituzionale. Abbiamo davanti una sfida importante anche a Bruxelles, per cambiare l’Europa e avvicinarla a cittadini, agricoltori, imprese. In Europa dobbiamo difendere l’agricoltura mediterranea, scrivere regole che diano futuro al lavoro di migliaia di giovani che stanno investendo la loro vita nelle nostre campagne.
Anche per questo battaglia aperta al caporalato: il mio impegno in questa direzione sarà assoluto perché non dimentico Paola Clemente e le tante, troppe vittime di caporalato, italiane e migranti, uomini e donne. Il mio pensiero va a loro, costantemente”.

“Naturalmente – ha concluso Bellanova – una delle priorità per me ineludibile sarà affrontare immediatamente l’emergenza xylella, verificare lo stato dell’arte dei provvedimenti e la loro attuazione, riprendere il filo con i territori, garantire il giusto sostegno alla rigenerazione del paesaggio salentino e pugliese e a quanti già si stanno spendendo con generosità e impegno in questa direzione”.

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