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Liverani: “Identità e coraggio: proviamoci”

ACAJA (LECCE) – (di Tonio De Giorgi) Per il primo appuntamento in Serie A, dopo sette anni dall’ultima stagione dei giallorossi nel massimo campionato di calcio, il tecnico Liverani ha convocato 24 calciatori. C’è pure capitan Mancosu, ma potrebbe non far parte dell’undici di partenza; come lui pure Benzar e Shakhov. Un bel problema per l’allenatore giallorosso soprattutto per la linea difensiva dove Rispoli non ha una preparazione estiva nelle gambe e il suo apporto è molto limitato. “Vanno gestiti, ma sono stati lontano dalla squadra per un mese e non sono in grado di fare novanta minuti”, ha dichiarato l’allenatore Liverani dopo l’allenamento di rifinitura. Il Lecce è pronto a presentarsi al Meazza al cospetto dell’Inter di Antonio Conte in una partita che si presenta proibitiva per le differenze tecniche tra le due squadre. “È possibile proporre il nostro calcio, vediamo per quanti minuti ci riusciremo – annuncia -, dipenderà un po’ da noi, un po’ da altri e da tanti fattori. Non credo comunque che possiamo avere una identità definitiva prima di dieci partite di campionato. Al nostro scudetto, che è la salvezza, ci dobbiamo arrivare con la nostra identità e le nostre certezze”. Prima ancora del modulo tattico, per Liverani conta l’approccio, la personalità, la mentalità, il coraggio nel difendere, ma anche nel far male all’avversario quando ci sarà la possibilità. “Dovremo essere umili perché sarà una partita di grande sacrificio e sofferenza – continua -, tutto il campionato sarà così, non solo contro l’Inter, che è una squadra per stare tra i primi dieci, dodici club d’Europa”. Sulla strada di Liverani ancora l’Inter come quando debuttò sulla panchina del Genoa, in Serie A. “Ci sono molte differenze – spiega -, questa Serie A me la sono conquistata sul campo e rispetto a qualche anno fa sono più esperto e consapevole di quello che è il mio ruolo. E poi questo Lecce, rispetto a quel Genoa, lo sento più mio”. Alcuni calciatori giallorossi si apprestano al debutto assoluto in Serie A, il tecnico romano è pronto a dispensare consigli. “Alla fine è una partita di calcio – aggiunge -, dobbiamo superare l’impatto dell’emozione altrimenti si rischia di non giocare e poi di pentirsi. Bisogna giocare con la propria spensieratezza e con il proprio coraggio e certezze. Facciamo la partita e poi tireremo le somme al novantesimo”.

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