SALENTO-La notte di San Lorenzo è la più magica dell’anno: è quella delle cosiddette “stelle cadenti”, scie luminose che inducono a sognare e promettono desideri realizzati. Uno sciame meteorico che consente al cielo di regalare spettacoli inconsuenti dovuti, come ci spiega l’astrofisico salentino Stefano Pezzuto, ricercatore presso l’Inaf, l’Istituto Nazionale di Astrofisica con sede a Roma, alla cometa Swift-Tuttle e all’orbita terrestre.
“La Terra, nel suo moto attorno al Sole- spiega Pezzuto- in questa data arriva in un punto della sua orbita dove, ogni 100 anni circa, transita una cometa a lungo periodo che lascia dei detriti (rifiuti cosmici). La Terra cattura queste particelle molto piccole che per attrito con l’atmosfera si riscaldano ed emettono molta luce”.
La tradizione popolare collega il fenomeno astrale al martirio di San Lorenzo, che venne bruciato nel 258, la cui ricorrenza si celebra proprio il 10 agosto. Le lacrime, a cui vengono associate le stelle, ricordano i carboni ardenti del martirio.
Ma come sarà lo spettacolo quest’anno?
“Un po’ sottotono a causa della luna piena, il 15 di agosto. Le notti saranno quindi molto chiare. La luna sarà un grande faro che illuminerà il cielo e coprirà le scie luminose”.
Il consiglio per osservare al meglio lo spettacolo?
“Un po’ di pazienza – conclude Pezzuto- se si sta per un po’ al buio l’occhio si abitua all’oscurità e vede sempre meglio. Cercare posti poco illuminati, possibilmente lontani dalle città ma anche dal mare dove l’umidità e la foschia rendono il cielo poco pulito. E, sopratutto, non scoraggiarsi. Il picco si avrà il 12 e il 13 agosto”.