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“Più di 70, ma non li dimostra”: la Costituzione secondo Cosentino

LECCE- Ancora un grande successo per  lo spettacolo ideato e diretto dal magistrato Salvatore Cosentino, che ancora una volta ha alzato  il sipario su qualcosa di forte per cercare di far riflettere: ossia sulla Costituzione.

Attraverso il parallelismo con le grandi opere dell’arte figurativa (con innesti musicali) lo spettacolo si svolge come un tour in 15 tappe: tante quanti sono quei principi costituzionali venuti dalla Storia del Passato; inviolabili nel Presente (ma purtroppo non sempre attuali) e proiettati nel Futuro, con la loro essenza dispositiva e programmatica.

“Più di 70” è il Diritto che diventa Teatro e, quindi, narrazione: il racconto dei principali articoli della Costituzione italiana compiuto in un originale abbinamento con opere d’arte e canzoni che, “senza saperlo”, provenendo da tempi e ispirazioni differenti, li hanno descritti.

Le arti della pittura (opere di Giotto, Piero della Francesca, Botticelli, Raffaello, Leonardo Da Vinci, Tiziano, Caravaggio, Goya, Delacroix, Modigliani, Picasso, Guttuso, Dali’), della scultura (dall’arte primitiva a Brancusi, passando per i bronzi di Riace), della letteratura (scritti di Trilussa e Bertold Brecht), della canzone (brani di De Gregori, De Andrè, Bennato, Jannacci, Gaber, Battiato e Renato Zero) diventano espressione, anche figurativa e musicale, del senso di appartenenza alla Repubblica, sagomato più di settant’anni orsono. Eppure, in potenza, sempre attuale.

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