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Rifiuti, corsa ai ripari: altolà di Galatone, si punta a Melpignano. Stop da Poggiardo

GALATONE- Per evitare di ingolfare la raccolta rifiuti nel Leccese, si punta ad attivare il centro di raccolta di Melpignano, per poter conferire anche lì la frazione umida. Nelle scorse ore, infatti, il centro di trasferenza “Cave Marra” di Galatone ha sospeso l’accesso per evitare il superamento dei limiti quantitativi. Il sindaco Flavio Filoni, d’altronde, è stato chiaro: se si sforano le soglie, farà chiudere i battenti. Territorio avvisato, quindi. Per questo si punta quanto prima ad attivare la stazione di trasferenza di Melpignano, il cui gestore è stato già sentito informalmente dal presidente della Provincia Stefano Minerva, che in mattinata ha convocato a Gallipoli la riunione dei presidenti degli Aro, Ambiti di raccolta ottimali.

Martedì mattina, sempre nel municipio di Gallipoli, si terrà apposito incontro con l’Agenzia regionale e il gestore del centro melpignanese, per verificare la fattibilità dell’operazione. Si corre ai ripari, dopo la chiusura dei due impianti di Ginosa e Lucera, che trattavano il 40 per cento della frazione organica pugliese. E ora c’è chi, come i Comuni dell’area neretina e gallipolina, sarà costretto a conferire addirittura in Calabria. Non una operazione indolore: i costi sono destinati a lievitare, anche di 55 euro a tonnellata, passando da 115 a 170 euro, ad esempio, ma con calcoli più complessi che dovrà fare la Regione, che, ad ogni modo, si è già detta disponibile a coprire i costi aggiuntivi, rimborsando i Comuni che dovranno anticipare le somme.

Si è stabilito, nel frattempo, che gli ARO 6 (con capofila Nardò) ed 8 (che racchiude i Comuni del Capo di Leuca), ambiti che non hanno ancora intrapreso la raccolta differenziata dell’umido, procrastineranno l’inizio di tale servizio alla data di effettiva identificazione e realizzazione del centro di trasferenza. I sindaci ed i rappresentanti dell’ARO 11, che comprende Gallipoli, Taviano, Racale, Melissano e Alliste, si sono riservati poi ogni valutazione in merito agli adempimenti ed alle azioni relative al contratto in essere, compresi i maggiori costi richiesti dal centro di trasferenza individuato, che vanno a totale carico del gestore.

Il sindaco di Galatone resta a guardia del suo territorio: l’impianto “Cave Marra” ha una capienza di 10.400 tonnellate annue di umido da poter ospitare, dunque solo per i Comuni dell’Aro 6 (Nardò, Alezio, Aradeo, Collepasso, Galatone, Neviano, Sannicola, Seclì, Tuglie). “Se vengono altri, sforando quei quantitativi – dice Filoni – sarò costretto a esercitare i poteri contingibili ed urgenti, cioè ad emanare una ordinanza di chiusura”. Molto, dunque, dipenderà dalla fattibilità del centro di Melpignano, da verificare martedì.

Intanto, gli impianti di Cavallino, Poggiardo e Manduria dovranno trattare anche 900 tonnellate di rifiuti a settimana provenienti dai comuni del Brindisino, al momento come soluzione tampone individuata dalla Regione. Il sindaco di Poggiardo  Giuseppe Colafati ha già disposto lo stop ai conferimenti extra a partire da lunedì.

 

t.c.

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