Cronaca

Case Popolari: Pasqualini torna libero. E per Gorgoni il Riesame dichiara inefficace l’ordinanza di arresto

LECCE- L’ex assessore Luca Pasqualini, agli arresti domiciliari per la vicenda “case popolari” torna libero. La detenzione è durata quasi nove mesi. I giudici della Seconda Sezione Penale del Tribunale, con presidente Pietro Baffa, hanno accolto la richiesta di revoca degli arresti formulata dagli avvocati difensori Giuseppe Corleto e Stefano De Francesco il 31 maggio scorso.  Secondo i giudici “Considerato il tempo trascorso in vinculis non paiano permanere  specifiche ed inderogabili esigenze volte a prefigurare ancora attuale il pericolo di reiterazione del reato”.

La decisione arriva mentre è in corso il processo a carico di 36 imputati scaturito dall’inchiesta  delle fiamme gialle sull’indebita assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica in favore di soggetti non utilmente collocati in graduatoria e senza requisiti.

Un’altra novità sulla stessa vicenda giudiziaria riguarda invece Pasquale Gorgoni, ex funzionario di Palazzo Carafa, arrestato sia per l’indagine “case popolari” sia, qualche mese prima, per l’ “Antiracket”. Il Tribunale del Riesame di Lecce, giudicando in sede di rinvio a seguito della sentenza della Cassazione del 12.2.2019, ha dichiarato l’ inefficacia dell’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari emessa nei confronti di Gorgoni proprio nella vicenda case popolari. E’ stata quindi riconosciuta  la fondatezza della questione sollevata dall’avvocato difensore Amilcare Tana  circa la retrodatazione degli effetti della seconda ordinanza alla data di emissione della prima. Secondo la difesa, e ora anche secondo il giudici del Riesame, al momento del primo arresto, il 10.5.2017,  erano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria tutti gli elementi indiziari valorizzati per l’adozione del secondo, emesso il 3.9.2018. Ciò in applicazione del principio stabilito dall’art. 297, co.3, cpp. Gorgoni torna ad essere pienamente libero, essendo stata travolta da tale  decisione anche l’ordinanza del Riesame del 23.4.2019 che aveva sostituito agli arresti domiciliari la misura interdittiva per la durata di un anno.

M.C.

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