SALENTO- Le giornate d’autunno in pieno maggio generano disastri nei campi. Le grandinate, le raffiche di vento e la pioggia torrenziale hanno causato danni non da poco in varie parti del Salento. I più importanti si sono registrati nel Tarantino, soprattutto tra Palagiano, Ginosa, Mottola e Castellaneta Marina, ma molti anche in Valle d’Itria. La grandine ha intaccato angurie, vigneti e melograni, ma anche gli ulivi. In alcuni casi, soprattutto a Castellaneta, l’ impatto è stato tanto violento da rendere inutile la protezione dei teli in plastica posti a difesa dei vigneti, come si vede da queste immagini.
Danni incalcolabili, secondo le organizzazioni di categoria, a fronte dell’ennesimo fenomeno estremo di quella che è stata ribattezzata come ‘maledetta primavera’ 2019.
Nel versante occidentale della provincia tarantina, chicchi di ghiaccio grandi come pietre hanno ricoperto le campagne, distruggendo gli ortaggi, i vigneti, ma anche il grano, le albicocche e le infiorescenze degli agrumi. “Stiamo valutando inoltre i danni sugli ulivi – denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto-. Gli esiti dei sopralluoghi in campo sono desolanti, un anno di lavoro dei nostri agricoltori è andato distrutto in pochi minuti. Stiamo inviando la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale”. È solo l’ultimo atto. Ad aprile una grandinata violenta ha nuovamente colpito oliveti e vigneti in provincia di Taranto, ma soprattutto le produzioni e le serre in provincia di Lecce con campi e strade praticamente imbiancati e pericolose lastre di ghiaccio che hanno reso impraticabili i percorsi nelle aree rurali. La nuova perturbazione dovrebbe prolungarsi almeno fino a giovedì, con aria fredda, piogge, temporali, ma l’intero mese di maggio sarà instabile. L’assaggio d’estate che si avrà il 19 durerà molto poco, due giorni appena. Un dramma per gli agricoltori, anche perché le polizze multirischio non coprono le colture dagli eventi estremi come questi.
