LECCE- Cinque anni, due mesi e 20 giorni, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Questa la condanna inflitta dal giudice Sergio Tosi a Rossana Tornese, 46 anni, rappresentante legale di un istituto di vendite giudiziarie, arrestata a Roma nel luglio del 2018. Il processo si è svolto con rito abbreviato.
La misura cautelare era arrivata dopo le indagini dei militari della Guardia di Finanza di Lecce che avevano proceduto al sequestro di beni per 80 mila euro. Per la donna l’accusa è di peculato. Gli accertamenti della finanza avevano preso il via dopo una serie di denunce presentate da partecipanti ad aste gestite dalla società che non avevano ottenuto in restituzione le cauzioni versate. Sono scattate quindi una serie di verifiche per accertare la regolarità delle procedure adottate dall’Istituto per la vendita all’incanto di beni pignorati disposte dal Tribunale Civile di Lecce nell’ambito di varie procedure esecutive. Gli approfondimenti investigativi avevano evidenziato ripetute irregolarità nelle procedure di vendita dei beni. Secondo le ipotesi di reato la rappresentante legale della società, in ben 33 procedure esecutive, si era impossessata delle somme versate a titolo di cauzione dai partecipanti all’asta (14 casi) e del ricavo della vendita dei beni pignorati (19 casi) incassando il relativo corrispettivo. Un’appropriazione indebita di circa 81 mila euro.
Il giudice ha inoltre disposto la confisca di 86 mila euro, quale profitto del reato e il risarcimento dei danni in favore delle parti civili. La donna è difesa dagli avvocati Paolo Pepe e Federico Martella
