LECCE- Da Lecce a Roma, per portare al premier Giuseppe Conte la voce unica del territorio, almeno quella istituzionale degli enti locali, visto che gli agricoltori restano divisi. E’ quello che emerge nell’ennesima giornata calda sul fronte Xylella e ulivi, con la convocazione dell’assemblea dei sindaci in Provincia.
Fuori, la mobilitazione che vuole diventare permanente, quotidiana. Si è iniziato presto, già alle 8, quando i trattori sono tornati a Lecce per portare nel cuore della città le istanze degli agricoltori. Li hanno lasciati lì, a sostare davanti alla sede salentina della Regione Puglia, in viale Aldo Moro, perché fungano da monito.
La richiesta di dimissioni congiunte è stata respinta dai sindaci che in 70 hanno risposto alla convocazione del numero uno di Palazzo dei Celestini Stefano Minerva. Una discussione iniziata alle 11 e durata oltre tre ore, alla presenza anche di parlamentari e consiglieri regionali. Si è deciso di stilare, nei prossimi giorni, un documento da far sottoscrivere ai sindaci per chiedere un incontro formale tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente della Provincia Stefano Minerva, oltre ad un incontro tra il governatore Emiliano e i responsabili dei municipi e delle associazioni di categoria.
Fuori da Palazzo dei Celestini ognuno vuole far sentire la sua preoccupazione. Le organizzazioni di categoria però restano spaccate. La piazza che li accoglie rappresenta in maniera plastica questa frattura che non si riesce a risanare neppure dopo il doppio corteo di sabato. Da un lato le sigle di Agrinsieme, dall’altro Coldiretti, per cui è irrinunciabile la richiesta di dimissioni dell’assessore regionale Di Gioia.
Ma non ci sono solo loro. Mentre in questo giorno si riunisce alle Manifattura Knos anche il “Popolo degli ulivi”, il Forum Ambiente e Salute è presente per recapitare un messaggio ai sindaci.
Si attende uno scossone.
