LECCE- Al momento, all’Ufficio Scolastico provinciale non sono giunte segnalazioni dalle scuole di Lecce e provincia sul caso di bambini non vaccinati e che, da questo lunedì, rischierebbero di essere esclusi dalla frequenza scolastica. Non si escludono sorprese nelle prossime ore, ma l’unico caso registrato lo scorso anno è poi rientrato, perché lo scolaro è stato riammesso.
Mentre si discute in Parlamento dell’introduzione dell’ “obbligo flessibile” (vaccinazione obbligatoria solo “in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell’immunità di gruppo”), è questo il giorno che segna lo spartiacque per tutta l’Italia: niente più proroghe, da oggi i genitori che non hanno presentato la certificazione originale sulle vaccinazioni rischiano di andare incontro alle sanzioni previste dalla legge Lorenzin e che contemplano anche l’esclusione da nidi e scuole dell’infanzia per chi non è in regola con i dieci vaccini obbligatori. Per le elementari e le medie, invece, si rischia una multa fino a 500 euro.
Intanto, la Puglia si rivela regione virtuosa, almeno stando ai dati diffusi in mattinata dal Ministero della Salute e relativi al primo semestre 2018. Per i nati nel 2015, è stato superato il traguardo del 95 per cento di copertura per il vaccino esavalente, contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B e influenza di tipo B. In linea ci sono solo 13 regioni su 20. E’ pari al 94,19 per cento, invece, la copertura del trivalente, che immunizza da rosolia, parotite e morbillo.
La legge sull’obbligo ha fatto da traino anche per i vaccini solamente “raccomandati”, come l’antipneumococcica, per cui la Puglia supera la media italiana, e l’antimeningococcica C, per la quale si è leggermente al di sotto della media nazionale.