LECCE- Se i vertici nazionali abbiano realmente chiesto alla senatrice Poli di partecipare alle primarie non lo si sa e forse neanche lei, certo il dietrofront di Mazzotta senza convocare il direttivo che aveva detto no alle consultazioni e si all’ex sindaco
Un direttivo, quello del 14 gennaio, formalmente inutile visto che la decisione presa è stata invalidata dalle scelte dei vertici. In quell’occasione i componenti dell’organismo decisero di proporre, alla coalizione, Adriana Poli Bortone come candidata sindaco per Lecce e, principalmente, secondo il dogma di Berlusconi con un no netto alle primarie perché non regolamentate per legge. Ad un mese dalla decisione il dietrofront del segretario Mazzotta attraverso un post su Fb che, seppur ribadendo la buona scelta dell’ex sindaco, ufficializza il si alle primarie pur se la senatrice non concorde alla consultazione. La stessa sarebbe stata contattata anche dai vertici nazionali, sempre secondo il responsabile provinciale di Forza italia, pur se suoi stretti collaboratori non sarebbero a conoscenza dei contatti e del cambio di rotta romano verso il si alle primarie. La frattura tra i berlusconiani, rispetto al tirar dritto dei partiti della coalizione senza motivare un no alla candidatura dell’ex sindaco, potrebbe esser il motivo per cui il segretario provinciale, confrontandosi con il regionale, possa aver detto si alle primarie e non portare il tutto all’interno dell’organismo che, in maggioranza, aveva assunto una decisione diversa dal si alle primarie e relativo passo indietro della senatrice e con il placet di ex parlamentari come Palese, Costa e Barba.