SALVE – Attimi di terrore e poi di angoscia profonda. Lui, Cosimo, è l’unico che è riuscito a salvarsi. È in preda allo strazio. Ma una debole speranza per gli altri ancora c’è. Tre pescatori gallipolini -un padre e il figlio, insieme a un amico- hanno preso il mare intorno a mezzanotte. Tre ore dopo, la barca si è ribaltata a circa due miglia dalla costa. Un’onda ha trascinato via il padre e l’amico, il figlio è riuscito, disperatamente, a nuotare fino a riva nel buio della notte e nell’acqua gelata e agitatissima. La tragedia si è consumata nelle acque delle marine di Salve. Le ricerche sono tuttora in corso: Cosimo Piro, 33 anni, era con il padre Fabrizio, 53 anni, e con Damiano Tricarico, 43.
Erano a bordo di questo semicabinato, che era ormeggiato a Torre Vado. Da lì sono partiti per una battuta di pesca. Già dal pomeriggio il mare era agitato dal vento di Tramontana. Nella notte, dev’esserci stato un rinforzo. All’altezza di una secca, l’imbarcazione si è ribaltata. Pare che il padre di Cosimo sia riuscito a restare aggrappato alla barca per qualche secondo, poi è stato trascinato tra i flutti, così come Damiano.
Cosimo, con la forza della disperazione, e certamente anche con l’obietivo chiamare al più presto i soccorsi per gli altri due, ha nuotato fino a riva, affrontando le onde. Arrivato sulla terraferma, ad accorgersi di lui che era zuppo e sotto choc è stata una guardia giurata di pattuglia. Immediatamente è stato dato l’allarme: Guardia costiera e vigili del fuoco in mare e dal cielo, i carabinieri della Compagnia di Tricase, diretti dal capitano Alessandro Riglietti, insieme ai colleghi della locale stazione, lungo l’intera costa, battuta chilometro per chilometro. Al momento nessun avvistamento.
Sul volto di chi, al momento, sembra essere l’unico superstite ci sono tutto il dolore e il senso di impotenza di un figlio che non ha potuto salvare suo padre e un caro amico. Ma lui stesso è vivo per miracolo.
