Politica

Caos nel gruppo Marti: lo sfogo di Russi e Bruno

LECCE – Tira aria di tempesta in “Grande Lecce”, lista dell’area Marti che, onde evitare equivoci, da oggi avrà un suo portavoce ufficiale: l’avvocato Riccardo Rodelli.

A monte delle diatribe interne, sfociate anche in uno sfogo fb dei militanti Paola Bruno e Alberto Russi, la confusione che alcune dichiarazioni avrebbero creato in merito alla posizione di Grande Lecce sull’ipotesi primarie. In primis le riflessioni, forse troppo moderate, della Bruno e l’entusiasmo dimostrato per la candidatura della senatrice Poli. Lo stesso dicasi per D’Autilia, che alle consultazioni sembrava preferire le fughe in avanti. Posizioni, queste, dalla quale oggi i leghisti si discostano nettamente precisando di non essere mai stati contrari alle primarie.

Di fatto la Bruno, intanto, conferma la linea pro-lady di Ferro. Nel suo post si legge: “Non posso seguire un amico che, per tutelare un altro amico, corre nella direzione sbagliata“. Chiaro il riferimento al senatore Marti e al sostegno in favore di Congedo. “I candidati del recente passato non sono proprio, al momento, candidabili – aggiunge poi – E allora per forza la Poli? Non per forza, ma è l’unica. Non ci sono altre disponibilità. Qui il primo interesse dovrebbe essere quello di vincere. Altrimenti i 17 consiglieri si sono dimessi inutilmente! Se l’esperienza ha insegnato qualcosa, allora non si deve perdere nessun pezzo di centro destra, anche quando ci è’ un tantino scomodo, anche a costo di qualche rinuncia, anche se uno smisurato EGO fa immaginare di essere autosufficienti“.

Quello dell’ex consigliere Alberto Russi, nelle stesse ore, è un vero e proprio addio. Ho imparato tanto in questi mesi – scrive – specie a saper distinguere il bene dal male, ciò che è opportuno da quello che opportuno non è o non lo è più! Ma ora è arrivato il momento di chiudere quella parentesi della mia vita politica, consapevole di aver creduto e lottato, con coerenza, per un progetto civico, di cui ormai non vi è più traccia”. Poi l’affondo: “Molte cose, infatti,sono cambiate così come sono cambiate le persone: io stesso sono cambiato! La squadra, l’organizzazione, il rispetto sono capisaldi del mio concepire la politica, scevra da personalismi, individualismi e giochetti inutili spesso anche dannosi. Ora guardo al futuro, senza perdere di vista quelli che sono i miei canoni basilari del fare politica, senza essere marionette o burattini di qualcuno, ma conservando autonomia di pensiero“.

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