BARI- Il sospiro di sollievo c’è, ma è a tempo, fino al prossimo ottobre. Poi, per i lavoratori socialmente utili tornerà l’incertezza. Lo ha fatto sapere l’assessore regionale al Lavoro, Sebastiano Leo: “la Legge di Bilancio Nazionale del 2019 potrebbe rallentare le procedure di stabilizzazione già in corso di questi lavoratori”.
La nuova normativa, infatti, dovrebbe prevedere una lista unica nazionale degli LSU le cui procedure selettive sarebbero affidate al RIPAM, cioè al programma di riqualificazione della pubblica amministrazione, gestito da Formez.
Al momento, non ci sono indicazioni rispetto alle Regioni, come la Puglia, che da tempo stanno procedendo ad un Piano graduale di stabilizzazione e che con il Ministero del Lavoro hanno firmato una apposita Convenzione nel novembre scorso.
Quella Convenzione prevede il trasferimento di risorse per 30 milioni di euro da utilizzare entro il 2020, somma che va ad aggiungersi ai 6 milioni di euro stanziati direttamente da Regione Puglia. Dal 2016 ad oggi sono stati stabilizzati circa 130 lavoratori ed è stato favorito l’esodo volontario di altri 50, riducendo la platea degli LSU del 30%, da 1029 lavoratori a 720 circa.
“Questa nuova norma inserita nella Legge di Bilancio – rimarca Leo – interviene in maniera inaspettata e non voluta e pertanto gli uffici regionali stanno lavorando a forme di interpretazione rispetto alle procedure di stabilizzazione già in corso”. L’obiettivo è di presentare a Roma il punto di vista della Puglia, per provare a escludere questa regione dalla ghigliottina.
