LECCE – “Non mi sono mai sottratto ad alcun incontro. Ho appreso dai giornali di un’assemblea dei lavoratori alla quale non sono stato invitato né formalmente né informalmente”. Così il sindaco Salvemini durante il consiglio comunale, al quale hanno presenziato una sessantina di dipendenti Lupiae. “Dunque non ho partecipato -ha precisato- per rispetto e per non interferire. Non c’è necessità di rivolgervi al Prefetto per chiedere al sindaco un tavolo di confronto -ha aggiunto- dacché quel tavolo di confronto è sempre aperto e non è stato mai chiuso”.
Poi la raccomandazione rivolta alla platea: “La situazione è già di per sé complicata, sarebbe più produttivo per tutti approcciarsi al tema con prudenza, attenzione e rispetto senza diffondere notizie inesatte che agitano gli animi ulteriormente. È stato riferito che io avrei minacciato di portare i libri contabili in Tribunale laddove i lavoratori non avessero firmato i nuovi contratti entro 15 giorni. Non è un linguaggio che mi appartiene e non spetta a me portare i libri. È importante acquisire ufficialmente una relazione finanziaria sullo stato delle casse della Lupiae -ha concluso- per capire lo stato di solvibilità della stessa prima di dover intraprendere qualunque percorso, che spetterà poi agli organi amministrativi -lo ribadiamo- dover intraprendere”.
L’opposizione si compatta sul tema Lupiae: “Non è tollerabile che Carlo Salvemini offenda Paolo Perrone e chiunque altro con la farneticante etichetta di “delinquente politico”, così come accaduto oggi in Consiglio comunale”. “Il punto cruciale, in questa fase – è riportato in un comunicato congiunto del centrodestra – è la necessità che il Comune indichi, ai fini del piano di risanamento, l’ammontare del fatturato che intende garantire alla società per il 2019 e quindi anche il numero e la tipologia delle convenzioni (e conseguentemente dei livelli occupazionali da garantire)”.
