LECCE- Morì durante la gara ciclistica “ Settimo Giro del Capo di Leuca”, travolto da un trattore che transitava su un tratto di strada, la Sp 339, che in quel momento sarebbe dovuta essere interdetta al traffico proprio per il passaggio dei ciclisti. La vittima, Massimilano De Palma, 37 anni di Lucera, spirò sull’asfalto. Per quella morte, avvenuta l’11 aprile del 2010, è stato condannato a due anni, pena sospesa, per omicidio colposo Roberto Calabrese, 54 anni di Castrignano del Capo in qualità di presidente del gruppo ciclistico Capo di Leuca e organizzatore della manifestazione. L’uomo è difeso dall’avvocato Carlo Chiuri. Secondo l’accusa, pur avendo assicurato la presenza in corrispondenza della strada provinciale 339 e la strada rurale La Ficazzana , in agro di Salve, di un rappresentante della protezione civile, aveva omesso di collocare la segnalazione verticale, transenne o altri tipi di ostacoli e di garantire la presenza di un adeguato numero di persone che potessero segnalare agli automobilisti la presenza della gara così come disposto da un’ordinanza prefettizia.
Coinvolti nel processo ma assolti anche Salvatore Sergi, 57 anni di Salve, alla guida del trattore agricolo perché il fatto non costituisce reato) e Rocco Pasquale d’Amico, 59 anni di Ruffano, componente della protezione civile ( per non aver commesso il fatto). Quest’ultimo, posizionato all’intersezione con la strada rurale, non aveva impedito il transito del trattore facendolo immettere sulla provinciale e raccomandando al conducente soltanto di stare attento e di tenersi strettamente a destra. Sono assistiti dagli avvocati Mario Coppola e Giuseppe Castellucci.
Purtroppo il mezzo entrò in collisione con il ciclista, un 37enne di Lucera che era arrivato nel Salento proprio per partecipare alla gara e che proveniva nel senso opposto di marcia. La famiglia della vittima si è costituita parte civile con l’avocato Luigi Tozzi. Il pm aveva chiesto due anni e sei mesi di reclusione per tutti e tre gli imputati. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Valeria Fedele.