LECCE- Alla domanda se avesse guardato Lucio in aula risponde: “Ovvio- e aggiunge- per me neanche 100 anni, ma sarà la sua coscienza a parlare“. Così Benedetta Durini, sorella di Noemi, al termine della nuova udienza oggi nel Tribunale dei Minori sull’omicidio della giovane ragazza di Specchia. La ragazza, accompagnata dal suo legale Mario Blandolino, ha commentato così la richiesta della Procura sulla condanna a 18 anni. Non era presente invece la madre di Noemi. Troppo doloroso ascoltare la ricostruzione dell’omicidio della figlia. Oggi la parola è passata alla difesa. In aula anche l’unico imputato, Lucio. “Sul fatto e sulla responsabilità non si discute- ha detto l’avvocato Luigi Rella al termine della discussione- ho cercato di valorizzare i problemi di Lucio: problemi di famiglia, di salute e di ambiente. Un omicidio maturato con tutte queste tensioni, delle quali i giudici dovranno tenere conto nel momento in cui andranno a quantificare la pena”.
La difesa ha chiesto una nuova perizia “Non essendo soddisfacente – ha detto Rella- la prima. Secondo me le condizioni di salute erano gravi. Oggi sono migliorate grazie alle cure, cure che prima non faceva”.
Gli avvocati hanno chiesto anche l’esclusione delle aggravanti tra cui la premeditazione e la derubricazione della soppressione del cadavere in occultamento. Un omicidio d’impeto quindi, non premeditato, senza organizzazione. Domani la sentenza.
